Carabinieri alla porta: teme siano i truffatori, ma sono quelli veri
E’ accaduto ad Aviano. Prima la chiamata sconosciuta, poi l’arrivo di una pattuglia. L’allarme, diffuso sui social, è stato chiarito lo stesso giorno

Il sopracciglio ha cominciato ad alzarsi dopo aver udito di una telefonata non familiare alla madre e dell’arrivo di una pattuglia dei carabinieri a casa.
Due avvisaglie di un copione, che da mesi continua a diffondersi ripetutamente sui social e sulle cronache dei giornali e per questo catalogato come truffa del “finto carabiniere”.
Tuttavia, non tutte le divise sono false e in questo caso alla porta per un sopralluogo c’erano due veri militari dell’Arma, allertati dalla stessa anziana che aveva ricevuto la telefonata “strana”.
Cosa è successo
La scoperta del qui pro quo, però, arriva solo il giorno dopo, quando nel frattempo sui social si diffonde l’allarme per una possibile truffa in zona e così inizia a diffondersi e diventare “virale” l’allarme di una nuova truffa del “finto incidente” in circolazione nel territorio avianese.
D’altronde solo nella giornata di sabato scorso erano stati ben dieci i tentativi – per fortuna tutti sventati – nei comuni di Budoia, Aviano, Polcenigo, Fontanafredda e Prata. E anche questa, per fortuna, è risultata essere un episodio risolto grazie all’anziana, che ha capito il tentativo di raggiro.
Il sopralluogo
Che si trattasse di due carabinieri lo diceva anche la scritta stampata sulla giacca, indossata proprio per facilitare l’identificazione.
I militari, infatti, ricevuta la segnalazione, avevano iniziato come di consueto l’attività di controllo del territorio con il successivo sopralluogo nella casa, dove però si sono scontrati con la diffidenza della donna, che ha temuto di essere finita nella rete di una trappola tesa dai truffatori.
Un’incomprensione, pur in buona fede, che si è presto risolta.
Le truffe
Per quanto bizzarra la vicenda che ha riguardato la famiglia del territorio avianese, la nota positiva è che l’attenzione sulle truffe resta alta da parte della cittadinanza. Anche in questo caso, la donna, insospettita dalla telefonata ricevuta, ha avvisato subito le forze dell’ordine.
Per quanto riguarda il genere di truffa in questione, di solito i malviventi si muovono prima al telefono e poi di persona.
Alla cornetta si presenta un finto carabiniere, poliziotto o avvocato, comunicando che un parente della vittima ha causato un incidente ed è in stato di fermo in caserma.
Per liberarlo serve una somma in denaro contante o gioielli, generalmente sopra i 5mila euro. Nel frattempo che la vittima, preoccupata per l’incolumità del parente, prepara i preziosi, alla porta di casa si presenta un complice per ritirare il bottino.
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