Carlito’s cup, un sabato al maxitorneo di calcio più pazzo di Pordenone Cronache da Goliardopoli

C’è chi ha giocato in kilt e chi coi salvagente. Uomini in gonna lunga Il fine, però, è serio: aiutare chi soffre nel ricordo di Carlo Buttignol 

la kermesse

daniele boltin

Tra goliardia e beneficenza, si è svolta a Villanova la settima edizione della Carlito’s Cup, il torneo dedicato alla memoria di Carlo Buttignol. Il calcio giocato diventa un contorno in una giornata in cui contano di più le sfilate di presentazione delle squadre, abbigliamenti e scherzi di ogni tipo e soprattutto la raccolta di fondi, che in sei anni ha donato oltre 25 mila euro. Questa edizione contribuirà all’acquisto di attrezzature biochimiche per un centro sanitario in Togo. Come ogni anno, l’utile viene donato a un ente benefico scelto dalla famiglia di Carlo.

Al mattino l’atmosfera diventa subito effervescente. I volontari arrivano di buon’ora per gli ultimi ritocchi all’allestimento delle cucine e dei chioschi. Per questa edizione si sono impegnate venti persone nella gestione dei bar e del cibo fino a sera inoltrata. I calciatori arrivano poco dopo i volontari alla spicciolata e si scaldano per le prime partite. In campo si vede un po’ di tutto, dalle squadre che indossano divise da professionisti, per arrivare ai team più eccentrici. C’è addirittura chi gioca indossano il kilt scozzese. Le regole prevedono anche una ruota delle fortuna, che crea degli imprevisti: bisogna indossare un salvagente, una gonna lunga o fare dei giri su se stessi prima di battere un rigore.

Il primo round di partite prosegue con gli striscioni delle squadre, sfottò goliardici nei confronti dei rivali, fumogeni e cori da stadio. A qualche metro dai campi di gioco, all’ombra, c’è l’altra essenza della Carlito’s, le famiglie con bambini piccoli e i residenti del quartiere che diventano parte integrante dell’evento. Quando il sole picchia, forse troppo, arriva il momento della pastasciutta. Pranzo tutti insieme aspettando uno dei momenti clou della giornata: la parata con le sfilate di presentazione di ogni squadra.

Nel pomeriggio Villanova si riempie di amici per la volata finale della Carlito’s Cup. In ballo ci sono i vari trofei: quello per la vittoria del torneo di calcio è trascurabile. Più importanti sono la Coppa Eminflex, dedicata alla squadra “materasso”, che ha ottenuto i risultati peggiori. Ma soprattutto la Coppa Chiosco, che anima le squadre anche considerando il fine benefico di questa competizione. Il dominio è saldamente in mano agli Aranzo Smarzo, team storico e più titolato della Carlito’s, che ieri ha portato a casa la quarta coppa chiosco.

Il torneo di calcio, invece, è stato vinto dai Dolomitici, mentre la coppa per la migliore coreografia è stata assegnata ai “Suonatori di oboe”, che si sono presentati con un balletto anni ’80 che richiamava il film “Ghostbusters”. —

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