Carlo Cracco: contro la crisi difendiamo i prodotti italiani

Ressa a Pordenone per la star di MasterChef che cucina risotto alle lenticchie. «Ci vorrebbe piú consapevolezza del nostro patrimonio. Invece sale l’Iva»

La calca, le transenne e le telecamere, poi i fotografi, quelli accreditati e quelli improvvisati, oltre a un imponente servizio d’ordine.

Se sono questi i segnali del successo in una società ancora affamata di glamour, ieri pomeriggio c’erano proprio tutti, nell’Arena Electrolux che ha ospitato lo show cooking di Carlo Cracco, chef pluristellato Michelin chiamato a chiudere, a Pordenone, la prima edizione di Cucinare.

Cracco impersona quel giusto compromesso fra un personaggio dello spettacolo, è una star di MasterChef, e un uomo che vive dell’abilità di quanto sa fare. Riservato quanto basta, misurato nel modo di parlare, mai sopra le righe e senza scivolare nell’ammaliante bagliore dello star system, Cracco ha una biografia important, che comicia dalla collaborazione con Gualtiero Marchesi e arriva fino al suo ristorante a Milano.

«Sono sempre stato curioso, ho iniziato come tanti, prima la scuola, poi un grande ristorante da 250 coperti. Molto utile, ma sentivo di avere bisogno di qualcosa in piú».

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