Carmela,104 anni, è stata governante per la famiglia Savoia: «A casa? Non ci resto»

«Difficile convincere la zia delle tante regole da osservare per far fronte a questa emergenza».
Carmela De Ros ha più di 104 anni. Ha avuto una vita avventurosa, ha lavorato come governante a Casa Savoia, a Torino. E, racconta la nipote Gianna, «vive in campagna, a San Martino e tutti i giorni, alla sua età, esige di camminare molto. Solo rispettando il suo appuntamento giornaliero con la passeggiata, in tutte le stagioni dell’anno zia Carmela sostiene che può continuare a condurre una vita sana, tenendosi in forma. Più che il medico a incoraggiarla è mia zia che si è data quel suo programma fisico da svolgere ogni giorno all’aperto».
Carmela De Ros è vissuta durante due guerre mondiali, ha superato, da bambina e da giovane, le pandemie della Spagnola nel 1918-19 e di Asiatica alla fine degli anni Cinquanta, più le numerose influenze che si affacciano a ogni inverno.
«Convincerlae a rimanere a casa – racconta Gianna – è piuttosto complicato. Per Carmela non c’è pandemia che tenga... Siamo noi nipoti, pigri, che non abbiamo voglia di accompagnarla nel suo tour giornaliero e, anzi, gli impediamo di fare i suoi esercizi fisici. Camminare sul cortile non la stanca, ma l’annoia, e dopo cena non riesce a prendere sonno. Non gli resta che mettersi davanti al televisore con il suo gatto Puci sulle ginocchia. Solo che zia Carmela difetta un po’ con l’udito, vuole rendersi conto dei particolari che caratterizzano film, talk show, programmi culturali, anche scientifici. E la badante Alina, con pazienza, a volte raggiungendo l’alba, le spiega ciò che vede, fin quando si addormenta, lasciandola a sua volta dormire. Ma per poche ore».
Carmela De Ros vuole conoscere gli altri, capire cosa la circonda. È poco propensa però a raccontare se stessa, anche se è una biblioteca vivente. Emigrata a Torino sedicenne per andare a servizio nelle case dei signori, Carmela si è trovata a lavorare nella Casa più grande d’Italia: la reggia reale dei Savoia. È don Renzo de Ros, parroco di Montereale e nella Valcellina, musicologo e musicista d’organo, nonché direttore di cori di musica sacra, anche lui nipote di Carmela, che ricorda episodi e aneddoti della zia.
«Carmela ha preso servizio nella reggia dei Savoia – racconta don Renzo – in quanto aveva un fratello che addestrava i cavalli reali e insegnava come cavalcarli, ai vari rampolli dei Savoia. Zia Carmela seguendo la casa reale, accudiva i tanti nipoti del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena di Montenegro. Quel suo ruolo di governante – continua don Renzo – le ha fatto apprezzare varie attività sportive, imparando a sciare e andare a cavallo. Il suo lavoro per casa Savoia si è prolungato anche per il destino crudele che gli ha impedito di sposarsi. Pochi giorni prima del matrimonio è infatti deceduto di peritonite il suo promesso sposo».
«Zia Carmela – ricorda don Renzo – non si è più sposata, ha regalato gran parte della dote alle nipoti e, sempre generosa, ci ha riempito di regali fin da bambini, io ho avuto anche un orologio d’oro. Dopo la guerra, la vittoria della Repubblica e l’esilio dei Savoia, non ha – conclude don Renzo – di sicuro rattristato la zia. Intraprendente com’era, ha aperto a Torino uno dei primi lavasecco, vivendo bene fino alla pensione che, in serenità, trascorre con noi nella casa di San Martino».
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