Carnera? «Altri lavori da fare per rendere agibile l’intera struttura»
UDINE. I tifosi della Gsa dovranno attendere ancora alcuni mesi per poter riabbracciare i propri giocatori nella loro “casa”. Forse più di quanto ci si poteva aspettare. E c’è chi, ieri, ha anche azzardato che il Carnera potrebbe essere pronto solo in primavera.
Di sicuro dovrà esserlo in tempo per i mondiali di basket under 19, in programma dal 3 al 13 luglio. La Fiba, la federazione internazionale, ha scommesso su Udine. L’ha preferita a Tel Aviv e Riga.
Non nomi qualunque. Lo ha fatto sulla base di promesse e soprattutto della grande prova di efficienza già messa in campo nel passato dagli organizzatori friulani per altre manifestazioni.
E giorni fa, durante un sopralluogo, ha presentato ad alta voce il conto. Non basta mettere a norma l’impianto. Serve adeguarlo.
E ha presentato la lista della spesa dal rifacimento delle scale antincendio, ai bagni, alle nuove tribune stampa. Tifosi e giornalisti da tutto il mondo arriveranno nel capoluogo friulano quest’estate.
E tutti ci tengono a fare bella figura, Comune compreso che ora valuterà in giunta i nuovi progetti.
Davide Micalich, manager della Gsa, ieri ha voluto essere in prima fila durante i sopralluoghi. Si è intrattenuto per un’ora con il Rup, Marco Disnan. Ha visto con i suoi occhi il parquet e le gradinate.
«Tutto bello – questo il commento al termine della visita – ma così come è il palazzetto non è ancora presentabile. Ne abbiamo già parlato con il sindaco Honsell, e gli assessori Basana e Scalettaris. Va bene adeguare l’impianto secondo le normative ma non basta. Non si può far entrare nel 2017 in un palasport ancora in cantiere una squadra di basket di serie A2. Non basta l’agibilità. L’esterno è ancora fatiscente. Non possiamo permetterci di presentarci in queste condizioni».
Insomma la Gsa vuole tornare nella sua casa naturale, «ma a questo punto è meglio attendere qualche settimana in più – puntualizza Micalich – piuttosto che giocare in queste condizioni». Ed ecco quindi che la società stessa si è messa a disposizione del Comune per dare una mano «ad accelerare i lavori e contenere i costi», dice ancora Micalich.
«Il 23 dicembre risulta ormai una data impossibile – conferma – ma abbiamo messo a disposizione alcuni nostri ragazzi per chiudere i lavori e tornare in possesso dell’impianto prima possibile. Noi stiamo bene a Cividale. Quindi continueremo a stare lì per il momento – aggiunge il manager della Gsa –. Non lo consideriamo un esilio».
«Non voglio più sentire parlare di tempi e date – taglia corto Micalich –. Ci adegueremo ai nuovi lavori. L’importante è dotare l’impianto di confort per i giocatori e per chi assisterà alle partite».
«Resta il fatto – conclude l’amministratore delegato dell’Apu – che oggi è una data importante perchè il palazzetto è tornato nelle mani del Comune. È venuto il momento di rimboccarci le maniche e ognuno dovrà fare la sua parte». Il tempo, infatti, stringe. I mondiali non sono lontani e la stagione della Gsa è già iniziata.
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