Carnia Welcome, sequestrato un iPad

Sarà analizzato dagli inquirenti per capire se anche questo bene è stato utilizzato per fini diversi. Peresson: non capisco

TOLMEZZO. Nelle rogne per un iPad? Non ci crede Massimo Peresson, l’amministratore di Carnia Welcome indagato per le ipotesi di appropriazione indebita e truffa ai danni della stessa società consortile che presiede.

Sì, perché a parte i bilanci e le carte riferibili ai rimborsi spese, sui quali Peresson si sente tranquillo, l’unico oggetto che la finanza ha sequestrato è stato proprio un iPad, un tablet comprato con i soldi di Carnia Welcome, ma trovato nell’agriturismo di Piano d’Arta dove Peresson abita e lavora.

Lo ha dato alla figlia? Questo è uno dei sospetti della procura, che ha disposto il sequestro dell’iPad e nominerà un consulente per analizzarne i files. Anche su questo, però, l’indagato è assolutamente tranquillo. «Troveranno la configurazione della mia posta elettronica e quindi tutte le mail di lavoro di Carnia Welcome – dice – e anche diverse fotografie che ho scaricato per il lavoro della società. Niente da nascondere, facciano pure».

Il giorno dopo la “visita” delle fiamme gialle che gli hanno notificato l’informazione di garanzia contestualmente al decreto di perquisizione, Massimo Peresson è tranquillamente al lavoro nel suo agriturismo Randis. Un luogo bellissimo che prende il nome dal vicino torrente, immerso nel verde e tra cavalli. Qui Peresson ha anche una scuola di equitazione.

«Scrivete del concorso ippico che abbiamo organizzato in piazza ad Arta – attacca scherzando – e non di questi quattro soldi di rimborsi spese al chilometro che mi sono dovuti. Ho dato l’anima per Carnia Welcome, ho perso il mio tempo libero e adesso qualcuno mi ha fatto un esposto».

Una donna: una donna ha presentato l’esposto in procura che ha mosso il sostituto procuratore Letizia Puppa e quindi la finanza. Forse una ex collaboratrice di Carnia Welcome, che ha lavorato e svolto un progetto per la società. Peresson non sa e non può sapere di chi si tratta, in questa fase dell’inchiesta. Ma a questo punto qualche sospetto ce l’ha.

Ma non è questo il punto: lui si ritrova indagato, anche ieri ha trascorso parte della mattinata nello studio dell’avvocato Maria Rosa Conte, nominato suo difensore. Insieme cercheranno di capire.

A stretto giro la procura non ha alcun interesse a interrogare Peresson, almeno questo sembra essere l’intendimento del Pm titolare del fascicolo. Bisognerà aspettare la lettura “critica” delle carte sequestrate nella sede di Carnia Welcome, nell’abitazione-azienda di Peresson, nello studio del commercialista che cura la contabilità della società consorzio che vede soci al venti per cento ciascuno Turismo Fvg e la Comunità montana della Carnia, al 3 per cento la Provincia di Udine, mentre per il restante i soci sono circa una novantina, fra alberghi e strutture ricettive in montagna.

Ancora Peresson: «Io avrei commesso una truffa e una appropriazione indebita a mio danno? Ma se sono io il socio privato con la quota maggiore in Carnia Welcome! Davvero non capisco. Ma se vogliono sono anche pronto a dimettermi».

Oltre ai bilanci e agli incartamenti relativi ai rimborsi spese presentati e liquidati a Peresson per quanto riguarda l’ipotizzata truffa ai danni di Carnia Welcome, l’ipotesi d’accusa dell’appropriazione indebita mette in discussione, oltre all’iPad sequestrato, anche l’utilizzo d’un cellulare e di una macchina fotografica.

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