Caro caffè a Pordenone: la tazzina arriva a costare fino a 1,40 euro

Entro l’anno gli esercenti non escludono un ulteriore ritocco di 10 centesimi. «Decisione dovuta alla variazione di prezzo della materia prima e della filiera»

Laura Venerus

Caro caffè, quanto mi costi. Il 2025 parte con una serie di rincari che tocca anche l’espresso.

Le notizie provenienti da oltreoceano, Paese produttore per antonomasia, il Brasile, non sono buone: in base all’analisi condotta dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi di Ascom, ad aprile 2024 per un chilo di caffe ̀verde occorrevano 4,44 euro, con un incremento del 21,4% rispetto ad aprile 2023, ma allo stesso tempo nella formazione del prezzo della tazzina, il costo della materia prima ha un peso assolutamente secondario.

Oltre all’aumento del costo all’origine, è tutta la filiera che sta subendo incrementi, non da ultime le bollette.

E così il risultato è che, per mantenere un margine di guadagno sulla tazzina del caffè, il barista è costretto ad adeguare i prezzi, anche se a malincuore. A Pordenone il prezzo oscilla tra 1,30 e 1,40, con una proiezione che porterà a inevitabili aumenti.

«Noi esercenti siamo l’ultima ruota del carro di una serie di rincari – afferma Fabio Cadamuro, presidente provinciale Fipe e titolare dello 0434 Cafè –. L’aumento del caffè, anche se di poco, è sempre visto con disappunto dalla clientela perché, in Italia, è un simbolo.

Ma se facciamo due conti, nel momento del passaggio dalla lira all’euro, nel 2001, il caffè costava 85-90 centesimi, oggi costa 1,40 euro, ovvero in 23 anni l’aumento è stato di 50-55 centesimi.

Insomma, si tratta di un ritocco assolutamente irrisorio rispetto all’aumento del costo della vita». Proprio perché rappresenta un simbolo, ci sono esercenti che preferiscono ritoccare il prezzo di altri prodotti, meno impattanti dal punto di vista psicologico.

Per esempio la pasticceria, ma va considerato che l’incremento è generalizzato anche in altri prodotti.

Un esempio? Il prodotto utilizzato per gli spritz è passato da 9,50 a 12,70 euro a bottiglia.

«La questione è tutta italiana, perché da noi il caffè è un rito, non solo una bevanda – sottolinea Alberto Trevisanuto, del Pn Bar, che al rientro dalla pausa natalizia ha incrementato il costo del caffè da 1,30 a 1,40 euro –. Se vai in Europa o in altre parti del mondo il prezzo è molto più elevato ed eventuali aumenti non vengono neanche percepiti dalla clientela».

Molto più che una bevanda, il caffè al bar rappresenta un momento di socialità, lo stacco dal tran tran del lavoro, il rito irrinunciabile. Per molti accompagna anche la colazione o la merenda, in tutte le sue forme, dall’espresso al cappuccino, assieme alla brioche il prezzo oscilla tra i 2,60 e i 3,40 euro.

E anche se il prezzo raggiunge ormai in diversi bar 1,40 euro (con una proiezione verso l’aumento a 1,50), è un momento irrinunciabile di cui non si può fare a meno.

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