Caro taxi, ma quanto costi? Udine si scopre conveniente

UDINE. Caro taxi, ma quanto mi costi. Tanto, troppo secondo i residenti che, trovandosi costretti a fruire del servizio, hanno segnalato prezzi troppo elevati per i trasporti sulle “auto bianche”.
Eppure Udine, dopo qualche breve ricerca, si scopre che non è la città più cara. Se, infatti, è paragonata a centri simili quali Treviso e Vicenza, risulta essere addirittura la più economica.
Inutile paragonare il capoluogo friulano con Roma o Milano, per non parlare di Parigi e Berlino (non Londra) e non siamo nemmeno a New York, dove basta alzare un braccio e c’è già pronta nei paraggi un’auto gialla a caricare nuovi passeggeri.
A Udine le licenze per i taxi – fissate dall’amministrazione comunale – sono in tutto quaranta. Le tariffe sono quelle stabilite dalla giunta Honsell lo scorso marzo e per andare incontro all’utenza si applicano sconti del deici per cento.
Calcoli rebus
Il prezzo si ottiene sommando la quota fissa e il costo degli scatti del tassametro, che vengono calcolati in relazione alla distanza e al tempo di percorrenza.
Prendiamo il caso di Udine: si parte dai 6,19 euro come tariffa minima, alla quale si aggiungono 90 centesimi per i successivi scatti ogni chilometro percorso in città (il primo è dopo 1.500 metri) - la tariffa sale a 94 centesimi per le tratte che escono dall’area urbana - e il supplemento del bagaglio (72 centesimi). Ma ci sono delle circostanze che incidono sul costo totale.
Ad esempio se si viaggia dopo le 22 e fino alle sei del mattino scatta la tariffa notturna e dunque la maggiorazione del 20 per cento, così come nelle giornate festive, mentre per la sosta si arriva a sborsare 24 euro all’ora.
Partendo dunque da una "base" che supera i sei euro alla sola chiamata, anche per una corsa "lampo" si arriva rapidamente ad accumulare 10 euro sul tassametro.
Udine la più economica
Nelle altre città prese a esempio, Treviso e Vicenza, abbastanza simili a Udine anche per la tipologia e la quantità di utenti che richiedono e usufruiscono del servizio, si nota che i prezzi - estrapolati dai siti internet di RadioTaxi Vicenza e Treviso Taxi - si equivalgono o, seppur non di molto, sono più elevati.
Vicenza presenza una tariffa più bassa per quanto riguarda il chilometraggio urbano, ma i dati sono aggiornati al 2014 e potrebbero aver subito delle modifiche che sul sito di Radio Taxi non sono riportate.
Inoltre alla tariffa di partenza va aggiunto il primo scatto da 2,50 euro e quindi la minima è comunque più alta rispetto al capoluogo del Friuli.
Treviso, poi, sembrerebbe invece ancora più cara rispetto alla città del Palladio, con una partenza di otto euro e costi più alti per gli scatti al minuto.
Tariffe bloccate
«Le nostre tariffe sono ferme al 2014: due volte ci hanno proposto di adeguare i costi ma abbiamo evitato gli aumenti proprio per il periodo di crisi e per andare incontro alla clientela – ha illustrato il presidente regionale dei tassisti di Confartigianato Sandro Modonutti –. Offriamo anche delle promozioni, ma bisogna tener presente che non siamo una città turistica».
A Udine le licenze sono, come detto, quaranta e non sono sorti problemi né per Uber (trasporti privati) nè per gli abusivi. Certo è che i noleggi con conducente, riconosce il presidente, hanno comunque determinato ulteriori disagi a un settore già in sofferenza.
«Ci piacerebbe fossero riconosciute alcune tariffe fisse, per esempio dalla stazione all’ospedale – sottolinea – così anche i clienti si sentirebbero più tranquilli a prendere i mezzi, conoscendo in anticipo i prezzi».
E comunque ogni volta che arriva una chiamata viene inviato il taxi più vicino, assicura il presidente del Consorzio Radiotaxi Luca Pecoraro.
«Ci siamo attrezzati con sistemi di geolocalizzazione e il servizio è garantito tutti i giorni 24 ore su 24, per essere il più capillare possibile – garantisce Pecoraro –. Abbiamo investito in nuove auto e anche gli sconti sono un segnale che, nonostante la difficoltà, andiamo incontro al cliente».
Fare 200 metri o quattro chilometri è irrilevante rispetto alla tariffa di partenza, osserva Alberto Bianchi funzionario responsabile del settore Trasporti di Confartigianato: «La tariffa è alta, ma poi è più contenuta nel chilometraggio e maggiormente conveniente rispetto ad altre realtà di provincia».
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