Carta famiglia: tagliato il bonus bollette, ora si punta sui rimborsi per la baby sitter

La legge vuole favorire l’accesso ai servizi socio-educativi e di sostegno alla genitorialità. Platea più bassa, ma l’Anci plaude

UDINE. Niente più bonus energia elettrica per le famiglie del Friuli Venezia Giulia con figli a carico. L’amministrazione regionale, infatti, ha deciso di prelevare i 2,4 milioni di dotazione della misura, istituita nel 2006 attraverso la Carta famiglia, per incrementare da 3 a 5,4 milioni gli stanziamenti 2020 destinati ai centri estivi.

La scelta, anticipata la scorsa settimana dall’assessore Alessia Rosolen, è ufficiale da lunedì, data della comunicazione inviata ai comuni dalla Direzione centrale Lavoro, formazione, istruzione e famiglia della Regione. C’è la volontà di sostenere un settore come quello dei servizi educativi, particolarmente importante in un’estate arrivata dopo oltre tre mesi di chiusura delle scuole. Ma non si tratta di una decisione indolore, considerato che l’ultimo dato disponibile, quello relativo all’anno 2018, parla di 33.870 famiglie beneficiarie dello sconto sulla bolletta elettrica.

Un numero piuttosto elevato, legato ai requisiti tutt’altro che restrittivi previsti per l’accesso alla misura: almeno un figlio a carico con redditi non superiori a 4 mila euro se l’età è fino a 24 anni, o a 2.840 euro per gli over 24, un Isee familiare che non superi i 30 mila euro e almeno un genitore residente in regione da un minimo di 24 mesi.

DA UNA TASCA ALL’ALTRA

A vedere il bicchiere mezzo vuoto, quello che esce dalla tasca destra delle famiglie rientra nella tasca sinistra, con una partita di giro che si chiude senza finanziamenti aggiuntivi sulla Carta famiglia.

A vederlo mezzo pieno, si sceglie di passare da un sostegno generalizzato come lo sconto in bolletta a uno strettamente mirato sui servizi alle famiglie con figli in tenera età. Sicuramente ne pagheranno le conseguenze le famiglie con figli di età superiore ai 14 anni, che perdono l’opportunità dello sconto in bolletta senza alcuna contropartita in termini di bonus baby-sitting, riservato ai minori di età compresa tra 3 e 12 anni, o di rimborsi sui centri estivi (fino a 14 anni).

«Per favorire l’accesso ai servizi socio-educativi e di sostegno alla genitorialità – conferma la circolare della direzione Lavoro e famiglia – l’articolo 7 della LR 24/2020, commi 86-90, autorizza l’amministrazione regionale a concedere una agevolazione ai nuclei familiari in possesso di Carta famiglia, quale contributo diretto e forfettario per le spese sostenute, per servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità per la fascia di età 3-14 anni o per servizi di baby sitting regolati da contratti di lavoro domestico o mediante prestazioni di lavoro occasionale, utilizzando il Libretto famiglia, per la fascia di età 3-12 anni».

DOMANDE TELEMATICHE

Analogamente a quanto avveniva per il bonus elettrico, l’entità del contributo sarà legata alla spesa sostenuta e al numero di figli a carico, con tre fasce di sostegno (bassa, media e alta). Le domande andranno presentate in forma telematica, questa l’altra grande novità, entro il 15 settembre. L’OK DELL’ANCI I conti si faranno solo a consuntivo, ma sembra scontato che la misura avrà una platea più bassa rispetto al bonus energia, tanto più che arriva ad agosto, con due terzi di estate già alle spalle. Dorino Favot, sindaco di Prata e presidente Anci Fvg, condivide ugualmente la scelta della Giunta. «Si è scelto – dichiara – di dare priorità a un’esigenza di carattere educativo-familiare, e ritengo sia una decisione apprezzabile, visto il periodo che stiamo attraversando. L’auspicio, in ogni caso, è che la platea dei beneficiari sia la più ampia possibile».

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