Cartiere, scricchiolii da Burgo e Pigna

TOLMEZZO Ferma da ieri la macchina 1 alla Cartiera Burgo di Tolmezzo, mentre dalla Cartiera Pigna Divisione Buste 2 macchine potrebbero partire a breve per un altro stabilimento del Gruppo. Lo

TOLMEZZO

Ferma da ieri la macchina 1 alla Cartiera Burgo di Tolmezzo, mentre dalla Cartiera Pigna Divisione Buste 2 macchine potrebbero partire a breve per un altro stabilimento del Gruppo. Lo segnala il sindacalista della Fiom dell’Alto Friuli Paolo Morocutti. In Burgo, dove oggi sono impiegati 296 dipendenti effettivi e 9 a termine, «la macchina 1 è chiusa – spiega Morocutti - da oggi (ieri per chi legge) al 20 maggio per mancanza di ordini. Ciò nonostante l’azienda abbia indotto, con un accordo interno, a lavorare anche a Pasqua e il 1° maggio. La macchina 1 era passata da ciclo continuo a discontinuo per problematiche di mercato (produce carta ad impiego alimentare). Da novembre era stata riportata a ciclo continuo, ma a questo punto si presume che non ci fossero le condizioni. L’azienda – aggiunge Morocutti – ha inoltre comunicato la decisione unilaterale di far ricorso esclusivo, nei 9 giorni, all’istituto delle ferie e non siamo affatto d’accordo. In Burgo – rileva Morocutti - continuano ad essere tese le relazioni tra azienda e Rsu e in certi reparti, nonostante le Rsu non abbiano firmato l’accordo di Gruppo, si continua a far rientrare le persone al lavoro senza il dovuto riposo delle 11 ore, previsto per legge. Il fatto è che non c’è personale a sufficienza per i cambi, perché è stato tagliato. Servirebbe almeno 10 persone in più. Il calendario lavorativo è salito a 345 giornate lavorative e questo è un buon segnale, ma serve personale». Desta qualche timore lo stabilimento Pigna divisione buste di Tolmezzo (81 lavoratori) in quanto il Gruppo vuole spostare 2 macchine da qui ad Alzano Lombardo. «Intendiamo – spiega Morocutti – capire bene cosa si intende fare. Un po’ di fatturato le 2 macchine (su cui lavorano 8 persone) lo procurano e temiamo ripercussioni sul personale. Se sarà confermata l’intenzione bloccheremo le trattative e non lasceremo uscire le macchine dallo stabilimento».

Tanja Ariis

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