Casa, il mercato tiene a Gorizia: stabili i prezzi LE QUOTAZIONI

La crisi si sente, ma i problemi maggiori derivano dagli immobili lasciati vuoti dalle famiglie dei soldati della Pozzuolo
Bumbaca Gorizia Panoramiche dal Castello
Bumbaca Gorizia Panoramiche dal Castello

GORIZIA. La “voglia di casa” c’è, ma le difficoltà del settore non mancano anche se a Gorizia il mercato immobiliare sembra aver subito meno contraccolpi e crolli delle quotazioni rispetto ad altri capoluoghi di provincia del Nord Italia. Una maggiore stabilità legata al fatto che nel capoluogo isontino non si erano verificate, negli anni del “boom”, aumenti eccessivi di prezzi. Ecco lo scenario che emerge dal borsino immobiliare 2013 ultimato in questi giorni dalla Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionisti).

«Partendo dal capoluogo, bisogna riconoscere che l'economia locale sta vivendo un periodo di sofferenza in tutti i settori, soprattutto nel commercio – è la premessa del presidente provinciale della Fiaip, Pierluigi Sardelli, a corredo del borsino 2013 -. I residenti si sono adeguati al pendolarismo, trovando alternative e opportunità nei centri limitrofi. L’industria sta attendendo speranzosa l’avvio del polo aeronautico mentre l'università, con i suoi indirizzi ormai classici e quelli di nuova realizzazione, sta sempre più prendendo piede con notevole beneficio economico della città».

All’orizzonte si profila però uno scenario preoccupante, quello legato all’addio della brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”: «Prepariamoci agli effetti negativi che si avranno con la chiusura della “Pozzuolo”. Sarà importante – sottolinea Sardelli -. gestire bene la situazione delle centinaia di famiglie che ci lasceranno e studiare realtà alternative per colmare il vuoto».

«Ciò che sarà necessario per la svolta – aggiunge il presidente provinciale della Fiaip - dovrà essere un cambiamento radicale, a livello politico, nella visione dell'immobile e della proprietà immobiliare non più come un bene da vessare e spremere per ricavare nuovi introiti, ma come qualcosa da agevolare a tutti i livelli, dalle costruzioni e ristrutturazioni, agli acquisti e loro mantenimenti».

Eccoci dunque ai prezzi in euro al metro quadro, che sono sostanzialmente invariati rispetto al borsino del 2012 ad eccezione di un lieve aumento (appena 100 euro) per quanto riguarda le quotazioni massime degli appartamenti nuovi o ristrutturati in centro cittadino. Si va da un minimo di 1.850 euro al metro quadro a un massimo di 2.200 per un’abitazione nuova o ristrutturata in pieno centro.

Prezzi che scendono a un massimo di 1.850 per una casa, sempre nuova o già ristrutturata, nella fascia “semicentrale” e fino a un massimo di 1.700 euro al metro quadro per un alloggio in periferia dove i prezzi minimi non superano i 1.450 euro. Prezzi ancora più appetibili per chi intende acquistare un immobile da ristrutturare. Ovviamente vanno messi in preventivo i costi per gli interventi edilizi, ma si possono trovare occasioni in pieno centro storico a partire da appena 600 euro al metro quadro.

A fronte di questi prezzi l’acquisto di un immobile da ristrutturare può davvero rivelarsi, dunque, un investimento azzeccato e una scelta del genere non può che avere ricadute positive anche in un contesto più generale, quello della crisi delle imprese edili.

Sempre in tema di quotazioni, dal borsino emerge un divario consistente tra i prezzi delle case nuove e di quelle meno recenti (in buono stato e abitabili): in centro la differenza di prezzo si attesta addirittura attorno ai mille euro al metro quadro, con quotazioni massime che non vanno oltre i 1.200 euro. «Il fenomeno al quale stiamo assistendo, ormai da qualche anno, è l'allargamento della forbice dei prezzi tra il nuovo e l'usato», conferma Sardelli.

Un trend legato al fatto che le caratteristiche costruttive degli immobili di nuova realizzazione sono sempre più evolute, soprattutto per quanto riguarda isolamento termico-acustico e risparmio energetico.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto