Casa, rifiuti e Irpef: a Udine le tasse non aumentano
UDINE. Nessun aumento di tasse. Gli udinesi pagheranno gli stessi importi dello scorso anno. La giunta Honsell è riuscita a far quadrare il bilancio senza incrementare le percentuali Tasi che per la prima casa resta al 2,2 per mille, Tari, Imu, quest’ultima oscilla tra il 4 e il 9,8 per mille, e l’addizionale Irpef ferma da anni al 2 per mille.
Ma non solo perché, come ha fatto notare l’assessore al Bilancio, Cinzia Del Torre, la giunta «avrebbe potuto, come hanno fatto altre amministrazioni, applicare per una quota minima la Tasi anche sulla seconda casa e, in quell’ipotesi, si sarebbe potuta farla pagare anche all’inquilino. Noi non l’abbiamo fatto e quindi gli udinesi continueranno a pagare la Tasi solo per la prima casa e l’Imu per le seconde».
Ma non è tutto perché oltre a mantenere invariati i servizi e le relative tariffe, quest’anno saranno aperti nuovi cantieri per 7,5 milioni di euro e sbloccati quelli stoppati in passato dal patto di stabilità per un valore che si aggira attorno a 14 milioni di euro.
Dalla realizzazione della palestra Manzoni si passerà alle asfaltature dei viali Trieste e Tricesimo, al completamento del secondo lotto della biblioteca civica, alla manutenzione degli impianti sportivi, cimiteriali e delle aree verdi. Dall’elenco manca la pavimentazione di via Mercatovecchio e il completamento dell’ex macello perché si tratta di opere finanziate con fondi extra, ex Pisus e regionali.
Forte di questo risultato il sindaco, Furio Honsell, ha descritto il 2015 come «un anno di svolta» pur non unendosi «al coro di coloro che dicono che siamo fuori dalla crisi». Si apre, sono sempre le parole del sindaco, «una stagione nuova per le imprese».
Lo stesso Honsell ha fatto notare che l’amministrazione di palazzo D’Aronco «ha lavorato in modo oculato e non chiude in disavanzo». E ancora: «Questo ci ha consentito di “non mettere le mani nelle tasche dei cittadini” ha aggiunto il sindaco virgolettando uno slogan d’epoca berlusconianan.
Il bilancio pareggia a 169 milioni di euro, prevede circa 152 milioni di parte corrente e 17 di spese in conto capitale, al netto dei circa 21 milioni risultanti dal consuntivo 2014.
I nuovi principi contabili hanno obbligato i Comuni a rivedere i residui del passato, incrementando il pareggio di bilancio da 169 a 190 milioni di euro. La differenza deriva per 14 milioni dalle opere rimaste incompiute negli anni scorsi. Il resto corrisponde alla spesa necessaria per la gestione dell’Ambito socio assistenziale.
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