Posti letto insufficienti nelle case di riposo nel Pordenonese: fino a 420 persone in lista d’attesa
Le strutture cercano fondi per ampliarsi. Si auspica il sostegno della Regione. Di Pietro (Asp Umberto I): «Bisogna puntare ad aumentare i servizi a domicilio»
Da un lato la corsa per cercare di ottenere finanziamenti per ampliare le strutture esistenti, dall’altro l’auspicio che la politica regionale e il Governo mettano in campo delle soluzioni per incentivare l’assistenza domiciliare. Le lunghe liste di attesa per accedere in casa di riposo hanno raggiunto livelli record: numeri come quelli che si registrano al giorno d’oggi non si erano mai visti. In alcune strutture della provincia le liste ammontano a quasi il triplo dei posti letto complessivi. È difficile, inoltre, per chi si trova a dover gestire le realtà locali immaginare un futuro roseo per l’assistenza, considerando che una soluzione al problema, divenuto ormai cronico, pare al momento non esserci. Lo stesso vale per le famiglie con anziani a carico. Spesso i parenti, principalmente per motivi di lavoro, sono impossibilitati a gestire autonomamente i propri cari e, al tempo stesso, si trovano a fare i conti con attese di mesi prima che vengano accolti nei presidi del territorio.
La situazione in città
All’Asp Umberto I di Pordenone le persone in attesa di accedere in struttura sono 420, a fronte di 380 posti disponibili. «È difficile prevedere come evolverà la situazione nel prossimo futuro – ha spiegato il presidente dell’Asp Antonino Di Pietro –. Ritengo, tuttavia, che almeno nei prossimi mesi non andremo in contro a peggioramenti. Nonostante la Regione stia cercando di aiutare le realtà del Fvg mettendo a disposizione risorse, c’è un evidente problema di sostenibilità del sistema a causa della curva demografica. Questa è la vera sfida da vincere: ridurre il divario tra anziani e giovani e aumentare i servizi di domiciliarità».
Verso la nuova struttura
Pordenone potrà tirare un lieve sospiro di sollievo nel 2027 quando, se il cronoprogramma sarà rispettato, la città potrà contare sulla nuova casa di riposo in località Villanova, che sorgerà in parte alla scuola dell’infanzia Ada Negri. Come ha spiegato Di Pietro è entrata nel vivo la progettazione esecutiva. «In primavera – ha aggiunto – contiamo di aprire il bando per affidare i lavori. L’auspicio è che l’operazione si chiuda entro la fine dell’anno».
La nuova struttura avrà a disposizione 120 posti letto, di cui 30 dedicati a pazienti affetti da demenza. La struttura sarà immersa nel verde e realizzata affinché possa integrarsi con la comunità locale. «Abbiamo previsto degli spazi comuni per gli ospiti e le persone esterne – ha riferito il presidente –. Sarà presente una sala conferenze, un’area bar e la palestra che, nei limiti del possibile, sarà aperta anche alla comunità». Il quadro economico dell’opera ha subito negli anni un notevole incremento, dovuto principalmente all’aumento del prezzo delle materie prime. Da un costo iniziale previsto di 12 milioni di euro, oggi la spesa ammonta complessivamente a 20 milioni.
Il focus della provincia
Situazione drammatica anche nelle realtà della provincia. Nella casa di riposo di Azzano Decimo la lista d’attesa è in continuo aumento. Le persone che attendono di entrare sono 240 a fronte di 84 posti. «La situazione è molto complicata – ha riferito il presidente Sante Mascarin –. Fortunatamente con la realizzazione dell’ospedale di comunità, che partirà nei primi mesi dell’anno, l’azienda sanitaria libererà il secondo piano della casa di riposo che al momento ospita l’Rsa. In quel momento occuperemo gli spazi e potremmo recuperare una trentina di posti letto».
Numeri più contenuti a Pasiano, dove si registrano una sessantina di persone in lista, al pari dei posti letto totali. «Abbiamo in corso un progetto di ampliamento – ha precisato il presidente Luca Viotto –. Stiamo attendendo gli ultimi pareri prima di entrare nel vivo dei lavori. Questa operazione, con la quale amplieremo un’ala già esistente della struttura, ci consentirà di ricavare trenta posti letto dedicati alle persone con demenza».
A Sacile la lista ammonta a quasi il doppio dei posti letto, con 150 persone iscritte e 90 posti letto. Situazione sotto controllo, invece, a Castions di Zoppola, dove si registrano una quarantina di persone in lista. «In regione, non solo a Pordenone – ha sottolineato il direttore Ludovico Cafaro –, si rileva un aumento delle liste d’attesa mentre i posti letto continuano a rimanere gli stessi. Se le istituzioni non interverranno quanto prima dubito che potremmo riuscire a invertire la situazione drammatica che si è creata».
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