Caserma Berghinz, niente tagli

Anche se la Brigata Pozzuolo del Friuli verrà sciolta a fine anno per effetto della spending review, la caserma Berghinz di Udine non perderà o sposterà un solo uomo.
La legge delega che ha previsto la soppressione della brigata, di fatto decapita il comando ma lascia intatti i reggimenti stanziati nelle varie sedi che vanno così ad aggiungersi principalmente alla brigata aeromobile “Friuli” di Bologna. E il destino del 3° reggimento Genio guastatori di stanza alla caserma Berghinz, dove ieri si è tenuta la cerimonia ufficiale per il cambio di comandante, dall’anno prossimo dipenderà proprio dalla brigata emiliana.
Dalla “Pozzuolo” alla “Friuli” passeranno, anche se non c’è ancora la conferma ufficiale, i Lagunari del reggimento “Serenissima” di Venezia, i Dragoni del “Genova cavalleria” 4° di Palmanova e il reggimento Artiglieria a cavallo di stanza a Milano. Invece il reggimento “Lancieri di Novara” (5°) di Codroipo andrà ad aggiungersi alla brigata “Ariete” di Pordenone, mentre quello del “Piemonte cavalleria” (2°) di Trieste finirà con gli alpini della “Julia”.
Intanto alla Berghinz ieri il colonnello Francesco Maffei ha ceduto il comando al pari grado Domenico De Caprio, durante una cerimonia dov’era presente anche l’ex Capo di Stato maggiore dell’esercito Gianfranco Ottogalli e l’assessore Venanzi del Comune di Udine. Maffei andrà ora a ricoprire l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Brigata meccanizzata “Aosta” a Messina, che si sta preparando per entrare a breve nel teatro operativo afghano.
«Farò il pendolare per due anni – ha detto il colonnello -, perché a Udine resteranno moglie e la figlia che deve continuare a studiare. Un problema sarà – ha proseguito poi scherzando – non poter più seguire assiduamente l’Udinese» .
Il colonnello De Caprio invece, pur provenendo dal Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito di Roma, ha famiglia e casa da svariati anni a Vittorio Veneto, dove si è sempre trovato benissimo.
«Ho sempre lavorato con il 3° Genio Guastatori – ha affermato De Caprio – e li conosco bene tutti. Non posso che dirmi orgoglioso di prendere il comando del reggimento più decorato tra i Guastatori d’Italia».
Alla cerimonia mancava un reparto di genieri, che ora sono impegnati in Libano quali caschi blu. Sotto il comando di Mattei, i guastatori con il loto prezioso intervento hanno rinvenuto e distrutto nel Triveneto circa 1.300 ordigni bellici, hanno prestato soccorso alle popolazioni terremotate dell’Emilia e sono stati impiegati nell’operazione Strade Sicure.
Lieta Zanatta
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