Caserme, l’ultimo “fronte” urbanistico

SACILE. Da anni a Sacile si discute sul futuro delle residue caserme militari. A rilanciare il dibattito, dalla pagine della neonata rivista “VeneziEuropa” il cui primo numero è dedicato proprio a Sacile, Nino Roman per il quale questa sarà sicuramente l’ultima battaglia per Sacile: da non perdere. «Oggi a Sacile – scrive lo storico – rimangono la caserma Slataper e l’ex Distretto. Si tratta di due impianti strutturalmente assai diversi: il primo moderno, su una ampia area fabbricabile, che attualmente ospita il 7° reggimento trasmissioni, il secondo antico e di grande valore storico-artistico su un’area più ristretta. Ambedue sono in una posizione assai centrale – a ridosso della stazione ferroviaria il primo, dentro il centro storico il secondo – e dunque aperti a delle realizzazioni tendenti alla massima rivalutazione ambientale e sociale. Qualunque sia la soluzione che potrà essere presa dall’amministrazione comunale, sia a riguardo delle destinazioni sia dello sviluppo urbano, questa sarà sicuramente l’ultima battaglia per Sacile. Da non perdere».
L’ex Distretto. Intitolata a Girolamo da Sacile (a ricordo di un capitano di ventura sacilese al servizio di Venezia), ricorda Roman, la caserma di via 25 aprile, successivamente diventata Distretto militare, diede ospitalità per anni ad uno squadrone di cavalleria. Era situata in Borgo San Gregorio nell’ex convento delle monache che un tempo serviva per l’educazione femminile. Nel 1878 il Ministero della guerra lo aveva acquistato dal Comune in parte barattandolo con l’altro ex convento di Santa Maria degli Angeli, già ridotto a caserma nei periodi austroungarico e italiano. Nel 1907, in seguito al definitivo trasferimento dello squadrone, la caserma fu adibita a Distretto militare ed a magazzini di deposito del 79° e dell’80° reggimento fanteria di stanza, rispettivamente, a Udine ed a Conegliano. La struttura è attualmente inn stato. Per il recupero (in minima parte attuato in anni recenti a usi culturali ed associativi) ci sono molte idee ma mancano i finanziamenti (nell’ordine di molti milioni di euro).
La Slataper. L’altra caserma, riferisce lo storico, prese forma nel 1910 sulla spinta del Ministero della guerra, intesa a potenziare la costruzione a ridosso del confine orientale. I primi alloggi per i militari furono ultimati nel 1914. I lavori vennero ripresi dopo la guerra (nel 1929 con la definitiva intitolazione al caduto Scipio Slataper) ed andarono successivamente completandosi. Negli anni ha ospitato anche personaggi diventati successivamente famosi come lo scrittore Gesualdo Bufalino e lo showman Fiorello (in più di un’occasione ha ricordato alla radio l’esperienza a Sacile durante il servizio di leva). Oggi ospita il 7° reggimento trasmissioni.
Mario Modolo
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