Casi di coronavirus in ospedale a Pordenone, cala il numero di positivi in Fvg. Bimba di tre anni in terapia intensiva

epa08319555 An employee shows a test kit with which employees are tested for the coronavirus at the AMC location in the Amsterdam UMC, The Netherlands, 24 March 2020. The hospital has prepared for the treatment of patients with the coronavirus. EPA/ROBIN VAN LONKHUIJSEN
epa08319555 An employee shows a test kit with which employees are tested for the coronavirus at the AMC location in the Amsterdam UMC, The Netherlands, 24 March 2020. The hospital has prepared for the treatment of patients with the coronavirus. EPA/ROBIN VAN LONKHUIJSEN

Aggiornamento ore 22.30. Nona vittima in casa di riposo a Castions di Zoppola. Ancora una vittima in casa di riposo a Castions di Zoppola. Un anziano è morto per le complicazioni dovute al coronavirus. Si tratta della nona vittima in casa di riposo a Castions.

Aggiornamento ore 20.30. La situazione a Udine. Il numero dei guariti da coronavirus in città ha superato per la prima volta quello dei positivi. Il sorpasso si è concretizzato nella giornata di lunedì quando a Udine si contavano 68 persone contagiate e 70 guarite. Qui l'approfondimento.

«È un dato molto positivo – commenta il sindaco Pietro Fontanini – che certifica come la situazione a Udine sia tutto sommato sotto controllo e senz’altro migliore di altre realtà anche in regione, soprattutto tenendo in considerazione il numero di abitanti». In particolare, rispetto a sabato scorso, il numero delle persone risultate positive al Covid-19 è sceso da 81 a 68 con una riduzione di ben 13 unità mentre quello dei guariti è aumentato di 19 passando da 51 a 70. In discesa anche le persone in quarantena: da 43 a 40.

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Aggiornamento ore 19.40. Un altro decesso in casa di riposo a Castions di Zoppola. Un'anziano è morto oggi, martedì 14 aprile, per le complicazioni dovute al coronavirus. È l'ottava vittima alla Micoli Toscano.

Aggiornamento ore 19.30. Denunciato a Manzano. È entrato al supermercato senza avere addosso né i guanti né la mascherina e, una volta invitato a indossarli dall’addetto alla sicurezza, ha dato in escandescenza: è stato denunciato e sanzionato per non aver fornito alle forze dell’ordine le proprie generalità. Ma non solo. L’uomo, di Manzano, ha anche filmato i carabinieri intervenuti e, nell’intento di fuggire a bordo della sua auto, ha quasi investito un militare. Qui la notizia.

Aggiornamento ore 18.30. Quinto decesso in casa di riposo a Lovaria. Nella casa di riposo Muner De Giudici di Lovaria si è registrato un altro decesso che porta a cinque il numero complessivo. Si tratta di Maria Luisa Lorenzetti, che a novembre avrebbe compiuto cento anni, una delle anziane che fin dall'inizio della comparsa del virus nella residenza, era stata posta in isolamento da tutto il resto degli ospiti.

Accanto alla drammatica notizia della scomparsa della quinta anziana, arriva un primo segnale di speranza per le altre persone coinvolte in questa vicenda: tra i nove operatori risultati positivi al covid19 due sono guariti e tornati al lavoro, mentre tra gli ospiti della struttura, sono tre gli anziani che hanno vinto la loro personale battaglia contro il virus.

Intanto, rende noto il sindaco Enrico Mossenta, in paese la situazione rimane sotto controllo, anzi anche qui in miglioramento visto che le due persone che nei giorni scorsi erano risultate positive al virus, ora sono guarite e con i tamponi del caso risultati negativi. Inoltre, «in questi giorni continua la distribuzione delle mascherine. Verranno consegnate tutte le tremila acquistate direttamente dall'amministrazione comunale e parallelamente prosegue la distribuzione di quelle fornite dalla Regione». Qui per approfondire.

Aggiornamento ore 17.20. Il reparto di seconda medicina dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone è stato isolato a seguito dell’accertamento di alcuni casi di positività riscontrati fra pazienti, infermieri e operatori socio sanitari.

L’allarme è scattato quando una paziente, al momento di essere portata al Cro di Aviano per sottoporsi ad alcuni esami oncologici, è stata, come sempre avviene al momento di un trasferimento, sottoposta a tampone, risultato positivo. La stessa paziente era stata accolta in ospedale, diversi giorni prima, dopo l’effettuazione di un tampone, a suo tempo risultato negativo.

Per questo era stata accolta in seconda medicina, reparto fino ad ora considerato immune dal virus. Una volta trovata la paziente positiva, sono stati sottoposti a tampone anche gli appartenenti al personale che avevano avuto a che fare con lei.

Tre infermieri, due operatori socio sanitari e cinque pazienti sono risultati positivi. Infermieri e operatori socio sanitari sono stati messi in quarantena, i pazienti trasferiti nel reparto Covid, ricavato all’interno dello stesso ospedale.

Il reparto di seconda medicina è stato isolato e sono scattate le operazioni di sanificazione. Nella mattinata di oggi, martedì 14 aprile, anche il resto del personale del reparto è stato sottoposto a tampone. Nelle prossime ore gli esiti.

Aggiornamento delle 17. I casi accertati positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 2.520, con un incremento di 38 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 628, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 380. Sono 4 i decessi in più rispetto alla comunicazione di ieri, che portano a 206 il numero complessivo di morti da Covid-19.

Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, dalla sede operativa di Palmanova.

Per quanto riguarda i decessi, quello di Trieste è il territorio più colpito con 106; seguono Udine (59), Pordenone (38) e Gorizia (3).

Sono 28 i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti risultano essere 166 e le persone in isolamento domiciliare sono 1112.

Aggiornamento delle 16.45. Cliente positivo: a Mortegliano chiusa la filiale della Banca di Cividale. Resterà chiusa mercoledì 15, a Mortegliano, la filiale della Banca di Cividale per sanificazione. E’ accaduto infatti che un cliente risultato positivo al coronavirus ha indicato fra i suoi contatti recenti anche un passaggio allo sportello dell’istituto di credito, ubicato sulla Sr 353 all’incrocio semaforico per Lavariano. 

E’ la seconda sanificazione precauzionale da quando è scoppiata l'epidemia, la prima volta si era deciso di sottoporre i locali a un’accurata pulizia con disinfettanti a causa della presenza sul territorio del focolaio in casa di riposo Rovere Bianchi di Mortegliano. Nessuno degli addetti della filiale accusa sintomi di malattia o positività.

Aggiornamento delle 16.10. Riconoscimento economico agli operatori della sanità. L'amministrazione regionale presenterà a breve alle rappresentanze sindacali del Sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia (Ssr) una proposta di accordo per l'erogazione di un riconoscimento economico agli operatori che sono stati coinvolti, direttamente o indirettamente, nello svolgimento di attività collegate all'emergenza coronavirus.

Questo quanto comunicato dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, a margine di un incontro in videoconferenza con i sindacati sul tema delle risorse aggiuntive regionali, di cui una parte destinata a coprire l'incentivo per la straordinarietà legata al Covid-19.

Nel dettaglio, come ha spiegato lo stesso Riccardi, si tratta di una cifra totale di 16 milioni di euro, di cui 6,5 milioni di euro (estensibili a 7,3 qualora si rivedano determinate linee progettuali) andranno ad integrare lo stipendio di chi ha lavorato nell'ambito delle prestazioni sanitarie per il Coronavirus.

La proposta, come ha sottolineato il vicegovernatore, prevede un incentivo economicamente differenziato in base al rischio, che viene definito in due categorie: alto e medio. In base a questo schema saranno le Aziende sanitarie a effettuare una ricognizione per l'individuazione del personale interessato dal provvedimento.

Aggiornamento delle 15.45. Bimba di 3 anni in terapia intensiva. C'è anche una bambina di 3 anni e mezzo, positiva al covid-19, tra le persone ricoverate in terapia intensiva in Friuli Venezia Giulia. Lo ha reso noto il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, durante una videoconferenza con la stampa.

«La bambina - ha spiegato - è ricoverata all'Irccs materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, in terapia intensiva in osservazione». Nella stessa struttura «c'è un altro bimbo ricoverato, di 7 anni, positivo al coronavirus, non in terapia intensiva». E «c'era anche un bimbo 10 anni, positivo, già dimesso». Qui l'articolo.

Aggiornamento ore 15. Multato perché si ferma a parlare fuori da un negozio con i clienti in fila. Esce dal panificio e “attacca bottone” con alcune delle persone ferme in coda sul marciapiede e in attesa del proprio turno per poter entrare nel negozio. Un’azione per nulla gradita dagli altri clienti in fila, per l’inevitabile formarsi di un assembramento e notata da una pattuglia di Carabinieri in transito.

Protagonista dell’episodio accaduto in centro a Precenicco un 60enne residente in loco, sanzionato per quella chiacchierata fuori regola. A procedere nei suoi confronti sono stati i Carabinieri della Stazione territoriale di Palazzolo dello Stella che hanno anche sanzionato un 71enne residente a Latisana, ma arrivato fino a Palazzolo per fare la spesa in macelleria. Qui la notizia.

Aggiornamento ore 14.45. Riccardi: l'azione della Regione concentrata sulla casa di riposo.  "Il nostro focus si è spostato all'esterno degli ospedali rivolgendoci alle fragilità, in particolare verso le criticità che si stanno verificando nelle case di riposo". Lo ha detto oggi dalla sede della Protezione civile regionale il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso del punto stampa in videoconferenza con il governatore Massimiliano Fedriga sull'emergenza coronavirus.

"Nel contesto delle residenze per anziani - ha spiegato Riccardi - ci sono due modelli: le realtà grandi e organizzate e quelle di dimensioni più ridotte, dove esiste un regime di promiscuità con gli altri inquilini dello stesso stabile e non c'è la possibilità, all'interno della residenza, di creare percorsi differenziati tra gli ospiti positivi e quelli non contagiati.

Per queste situazioni saranno necessari trasferimenti delle persone infettate in altra struttura. Nel frattempo sono partiti gli esami dei tamponi sia agli ospiti sia agli operatori, ampliando lo screening anche agli inquilini dell'edificio dove si trova la casa di riposo. Inoltre si sta procedendo con la sanificazione degli spazi comuni.

Affrontando la situazione delle carceri, Riccardi ha evidenziato come il caso dei cinque positivi del penitenziario di Tolmezzo riguardi cinque persone trasferite da Bologna, che al momento della partenza erano risultate negative.  "A riprova - ha detto - di come un solo tampone processato nello spazio di poche ore non rappresenti la certezza della sicurezza ma debba essere ripetuto più volte".

Aggiornamento ore 14.15. Bini: "Mancano certezze sugli interventi per il turismo". L'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha partecipato da Udine all'incontro delle Regioni in videoconferenza con il Ministro ai Beni culturali con delega al Turismo, Dario Franceschini sui temi dell'emergenza generata dal coronavirus.

Al termine della riunione l'esponente dell'esecutivo Fedriga ha manifestato un po' di delusione, motivata dal fatto che dall'intervento del Ministro "non sono ancora emerse certezze sull'entità delle somme eventualmente a disposizione, e ancor meno sui tempi delle loro erogazioni". Qui per approfondire.

Aggiornamento ore 13.15. Fedriga sulla fase 2, l'appello al governo. Sì alle riaperture delle attività produttive e per Regioni, a seconda delle situazioni contingenti, ma con un necessario coordinamento nazionale per garantire una limitazione alla mobilità. 

Massimiliano Fedriga, dunque, guarda avanti e, per la gestione dell'economia post emergenza, si appella al Governo. "Dobbiamo cominciare a valutare - ha detto il governatore - un piano di riaperture, pur nella massima sicurezza per i lavoratori, perchè altrimenti una situazione già difficile si trasformerà in tragica e il 4 maggio non ci saranno aziende che non riapriranno per problemi di protocollo, ma perché saranno fallite".

Da qui, quindi, la richiesta al Governo. "Sono favorevole alle riaperture per Regioni e per singole catene produttive anche prima del 4 maggio - ha detto Fedriga -, ma abbiamo comunque bisogno di un coordinamento nazionale. È giusto che il Governo ascolti i governatori, perchè sono loro a conoscere meglio di Roma i territori, e possa pensare di lasciare loro le scelte, ma poi deve intervenire facendo sintesi. Penso, ad esempio, alla mobilità. Se noi, correttamente, possiamo aprire alcuni settori prima di altri, poi abbiamo la necessità che il Governo impedisca la libera circolazione di chi proviene da zone a rischio perché altrimenti produrremo più danni che benefici. Spetta a Roma decidere. Noi ci siamo, con la massima collaborazione e disponibilità". Qui l'articolo per approfondire.

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Aggiornamento delle 12.15. La diretta Fb del presidente della Regione sulla nuova ordinanza anti-Covid-19

Aggiornamento delle 12.10. Test sierologici per le forze dell'ordine. "Una volta che i test sierologici avranno una validazione di carattere scientifico, e siamo fiduciosi che questo potrà accadere a breve, partiremo con gli esami alle categorie più esposte oltre ai sanitari, e tra queste ci sono certamente le Forze dell'ordine".

Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel corso dell'incontro in videoconferenza con le sigle sindacali dei vigili del fuoco e delle Forze dell'ordine al quale hanno partecipato anche il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, e l'assessore alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.

Fedriga, spiegando le difficoltà del Governo nazionale nella reperibilità dei reagenti, ha affermato che la validità del tampone dipende dal fatto che il test sia ripetuto più volte a distanza di pochi giorni. Per questo motivo, come ha ribadito il governatore, la migliore soluzione è rappresentata dallo screening attraverso i test sierologici, la cui validità scientifica potrebbe a breve registrare un significativo aumento di affidabilità.

Fedriga ha anche affermato che la Regione invierà alle sigle sindacali il documento redatto dalla Direzione salute sulle indicazioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro relativamente al rischio di contagio da coronavirus.

Da parte sua l'assessore Riccardi ha confermato la necessità di attendere la certificazione scientifica per l'efficacia dei test sierologici, mentre l'assessore Roberti ha chiuso la videoconferenza dando appuntamento a un prossimo incontro per fare il punto della situazione.

Aggiornamento delle 10.40. E' in quarantena, ma esce di casa: sanzionato. Sono 146 le sanzioni comminate, il giorno di Pasquetta, a Udine e provincia nei confronti di chi è stato sorpreso dalle forze dell'ordine a eludere le disposizioni restrittive anti-contagio decise da Governo e Regione.

I controlli sono stati in tutto 1200 e in un caso a finire nei guai è stata una persona fermata fuori casa nonostante dovesse rispettare il periodo di quarantena

Sono stati 169, invece, i controlli effettuati in negozi ed esercizi commerciali: il titolare di uno di questi è stato denunciato.

Aggiornamento delle 9.30. Più di duecente le vittime. Il bollettino della Protezione civile diramato lunedì 13 aprile specifica che i casi accertati positivi al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 2.482, con un incremento di 51 unità rispetto al giorno di Pasqua.

I totalmente guariti sono 601, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 372. Sono 7 i decessi in più rispetto alla comunicazione di domenica 12, che portano a 202 il numero complessivo di morti da Covid-19.

PER APPROFONDIRE:

Per quanto riguarda i decessi, quello di Trieste è il territorio più colpito con 106; seguono Udine con 58, Pordenone con 35 e Gorizia con 3. Sono 30 le persone che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i pazienti ricoverati in altri reparti risultano essere 159 e le persone in isolamento domiciliare sono 1.118.

Aggiornamento delle 9. «Il carcere di Tolmezzo rischia di diventare una seconda Paluzza». «Lo Stato deve rispondere di quanto è successo. È inaccettabile che si sottoponga la popolazione della montagna friulana a un simile rischio, è in gioco la salute di un intero territorio».

Lo scrive in una nota, l'«infuriato» Stefano Mazzolini (Lega), vicepresidente del Consiglio regionale, commentando la notizia dei 5 detenuti positivi nel carcere di Tolmezzo.

PER SAPERNE DI PIU':

«In un momento in cui si impongono sacrifici enormi alla gente, costretta a rimanere in casa, al distanziamento sociale e a non poter incontrare le famiglie - attacca Mazzolini - il ministero della Giustizia va contro alle stesse regole fissate dal Governo. Chi controlla il controllore?», scrive, segnalando che sono stati i detenuti a far presente agli agenti di Polizia penitenziaria di essere venuti a contatto con un contagiato da coronavirus, poi deceduto.

«Hanno portato a Tolmezzo queste persone senza dire nulla alle autorità regionali e nemmeno all'amministrazione comunale. Come è possibile mantenere la distanza fisica tra un agente e un detenuto? Il contatto fisico ci deve essere per forza. E allora bisognava prendere delle precauzioni.

Complice questa decisione - affonda Mazzolini - rischiamo che il carcere di Tolmezzo diventi una seconda Paluzza», comune del Friuli dove si trova una casa di riposo in cui molti anziani sono morti per il contagio.

Il vicepresidente del Consiglio ha chiesto al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, di contattare il ministero competente: perché «il tampone venga fatto a tutti coloro che gravitano all'interno dell'istituto penitenziario», a «costi che spettano allo Stato»; anche «a tutela delle 150 persone che lavorano nel carcere».

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