Caso Exe, in liquidazione la prima delle partecipate
UDINE. Caso Exe, chiude la prima partecipata. È la società a rischio limitato Servizi per le raccolte del Friuli (Srf): nei giorni scorsi il cda, dopo aver chiuso il 2012 con un buco da mezzo milione di euro, ha deciso la messa in liquidazione. Controllata al 100% dalla Exe, Srf ha un parco auto di una decina di camion, un capitale sociale di 50 mila euro e iscritto a libro paga c’è però un solo operaio. Per lui il presidente di Srf – e consigliere di Exe – Giandavide D’Andreis assicura «la totale volontà della casa madre di riassorbirlo, ma ci sarà un concorso».
Non si può parlare di fulmine a ciel sereno. Tutt’altro. Il bilancio negativo di Srf era ampiamente previsto e la messa in liquidazione era già stata ventilata durante la discussione del bilancio di Exe. In quell’occasione si è parlato anche di una eventuale fusione con Mtf (controllata al 99% da Exe) che chiuderà il 2012 con un utile di circa 500 mila euro. «Ma Mtf ha un appalto in house con il Comune di Lignano e l’assorbimento di un’altra società potrebbe inficiare l’accordo – spiega D’Andreis –. Quindi abbiamo deciso di non rischiare la perdita del contratto e mettere in liquidazione la società».
I tempi non sono ancora chiari. Durante l’ultima riunione, il cda (D’Andreis presidente, vicario Daniele Zampa e consigliere Franco Soldati) non ha nominato il commissario liquidatore. «Ma la liquidazione avverrà in tempi brevi – assicura D’Andreis –. Entro l’anno o al più tardi durante i primi mesi del 2014». Anche perché un tentativo di chiusura era già stato fatto nel 2009. Ma la manovra terminò con una ricapitalizzazione (il 9 novembre 2009) che è costata alle casse di Exe (controllata al 99% dal pubblico) 240 mila euro, denaro servito a coprire le perdite e a ricostruire il capitale sociale.
E non è tutto perché dopo l’uscita dalla società del Comune di Lignano (1%), Srf nel 2010 è stata nuovamente ricapitalizzata da Exe con 100 mila euro. Nel 2011 la società ha chiuso il bilancio con un patrimonio negativo di 430 mila euro e non è andata meglio nel 2012.
I problemi di bilancio di Srf («che nel 2012 ha completato l’ultimo appalto di trasporto rifiuti per il Comune di Corvara, in provincia di Bolzano, e al momento effettua trasporti per Exe», spiega D’Andreis) vengono da lontano. «Nel 2006/2007, quindi durante la gestione precedente, – sottolinea il presidente di Srf –, gli appalti presi nascevano con un prezzo di smaltimento di 98 euro la tonnellata. Ma il conferimento obbligatorio in provincia impegnava la società a portare i rifiuti al Csr di San Giorgio dove il prezzo era di 146 euro la tonnellata». Problema che ha riguardato in particolare l’appalto con il Comune di Tarcento. Impensabile bloccare la raccolta perché l’interruzione di pubblico servizio è un reato penale.
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