Caso Tulissi, in mille a chiedere giustizia
SAN GIOVANNI AL NATISONE. Candele celesti, rosa e gialle a illuminare le vie della piccola Villanova del Judrio. Un migliaio almeno le persone che questa sera hanno accolto l’appello della famiglia di Tatiana Tulissi e dell’Associazione culturale e ricreativa della frazione di San Giovanni al Natisone, presentandosi all’appuntamento con la lucciolata organizzata per chiedere che le indagini sul delitto di cinque anni fa proseguano e che non finisca come uno dei tanti, troppi casi irrisolti di cui gli archivi italiani sono zeppi.
Davvero tanta la partecipazione per mantenere viva l’attenzione su uno dei fatti di sangue più tragici che abbia colpito la zona del Manzanese negli ultimi anni e che ancora oggi non ha ancora né un colpevole né un movente. Un caso che i familiari chiedono a gran voce non sia dimenticato e che trovi una soluzione e con essa finalmente giustizia.
Per questo, nel paese natale di Tatiana, l’intera comunità di Villanova e non solo ha illuminato la calda serata estiva con le luci delle candele che in un lungo corteo ha percorso le strade della frazione.
Anni di indagini che hanno visto tra gli indagati anche il figlio del compagno Paolo Calligaris, la cui posizione è stata poi archiviata, ora riprendono da capo contro ignoti. Un duro colpo per i familiari con la sorella di Tatiana, Marzia, e la mamma Meri in testa al corteo per chiedere che l’attenzione degli inquirenti si mantenga viva e continui a cercare quel particolare o quella prova che porti a scoprire chi l’11 novembre 2008 ha sparato e ucciso.
«Non è una fiaccolata in ricordo di Tatiana - ci tiene a precisare la sorella Marzia –, lei non è mai stata dimenticata, e la grande risposta della gente ne è la prova lampante. E’ un grido per chiedere giustizia e verità a cui mia sorella e tutti noi abbiamo diritto».
Alla termine della lucciolata, sono state accese e lasciate volare in cielo le lanterne sulle quali in molti hanno voluto porre un messaggio per la donna scomparsa. Tanti “ci manchi” o “sei sempre nei nostri cuori” o ancora “vogliamo giustizia”, ma anche qualche pensiero sui diritti calpestati delle donne di cui ormai non si contano più i casi di violenza.
E tra la gente molti riprendono il caso di Irma, la 32enne uccisa poche sera fa dal marito a San Giovanni e i cui funerali sono stati celebrati proprio oggi nel capoluogo.
Il caso Tulissi, oltre ad aver drammaticamente rovinato la vita di due famiglie, aveva creato non poco timore anche tra gli abitanti di Manzano, luogo del delitto, con la sensazione ancora viva che chi quel giorno ha ucciso Tatiana non possa essere stato qualcuno di passaggio, ma una persona che quella zona la conosceva bene, tanto da scappare senza lasciare tracce.
Del caso oggi, come allora, anche le televisioni si continuano ad occupare, con trasmissioni come “Chi l’ha visto?” e “Quarto Grado” che negli ultimi giorni, anche grazie alla tenacia dei familiari, hanno riacceso i riflettori. Una vicenda difficile e contorta, che ora riparte da capo e che vede i parenti di Tatiana convinti e fiduciosi che prima o poi il colpevole sarà trovato.
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