Cassintegrate e mamme: squillo a ore causa crisi
C’è la casalinga esibizionista, c’è il ragazzo che si mantiene così le spese extra ma anche gli studi. C’è la professionista che lo fa da anni. C’è il trans che sogna una vita nuova. Ma ci sono anche le "nuove".
UDINE. C’è la casalinga esibizionista, c’è il ragazzo che si mantiene così le spese extra ma anche gli studi. C’è la professionista che lo fa da anni. C’è il trans che sogna una vita nuova. Ma ci sono anche le “nuove”. E sono sempre di più. Disoccupate, cassaintegrate: donne che fanno le mamme e le mogli nascondendo una parte di sè. Escono di casa tutte le mattine facendo finta di andare in fabbrica, in azienda o al negozio. In realtà sono state licenziate, ma non hanno avuto il coraggio di dirlo in casa, tanto più dopo avere trovato un modo per portare lo stesso qualcosa a casa.
Hanno poche ore a disposizione, a volte lavorano solo qualche giorno. Si fanno imprestare l’appartamento quando qualche professionista riposa. E quando sono finite nell’inchiesta “Duracell” appena conclusa dai carabinieri di Udine hanno pregato e supplicato i militari dell’Arma di contattarle solo sul telefonino personale e di non avvisare mai i familiari. «Abbiamo controllato centinaia di posizioni - hanno spiegato ieri i carabinieri -. E purtroppo abbiamo notato che la crisi ha cambiato anche la geografia dell’offerta della prostituzione, con l’ingresso di questo nuova tipologia: la disoccupata o cassaintegrata. Donne che hanno sulle proprie spalle magari non solo la propria famiglia, ma anche le spese per i propri genitori o per i figli magari già adulti e non autonomi, costrette dalla crisi a vendere se stesse».
Delle oltre 5mila ragazze, ma anche uomini, trans e donne più adulte che si potevano trovare sui vari siti collegati all’indagine, c’erano alcune bellissime altre belle. Tutte però dovevano curare con attenzione il proprio look, per lo meno per lo stage fotografico e per le foto da pubblicare su internet. E così nell’indagine sono finiti anche alcuni fotografi.
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