Castello di Partistagno, recupero finito - FOTO
ATTIMIS. Il Friuli può finalmente ammirare di nuovo uno dei suoi gioielli in tutto il suo ritrovato splendore.
Sono terminati, infatti, in località Borgo Faris, ad Attimis, i lavori che hanno portato al completo recupero dell’intero, storico complesso castellano di Partistagno.
Arriva quindi a conclusione un lungo lavoro effettuato in più lotti, cominciato nel corso degli anni Novanta con interventi diluiti nel tempo, per un investimento complessivo che supera i due milioni di euro messi a disposizione da vari enti che restituisce al territorio uno dei suoi tesori storici più antichi e preziosi.
Recentemente è stato quindi completato l’ultimo lotto dell’intervento, che ha previsto un investimento di un milione e centomila euro circa, ottenuti con contributo pluriennale regionale, e lavori che sono durati per circa un anno dall’appalto, avvenuto proprio la scorsa estate.
Con questo ultimo lotto si è realizzato il risanamento dei muri esterni per prevenire eventuali infiltrazioni, sono state quindi create le compartimentazioni anti-incendio, necessarie per poter fruire degli spazi del castello in sicurezza.
Sono stati anche completati gli impianti elettrici e quelli di riscaldamento, nonchè dell’adduzione idrica.
Va ricordato che anche l’adiacente chiesa di Sant’Osvaldo è stata fatta oggetto, in questi ultimi anni, di un progetto di recupero; in particolare, un intervento specifico è stato dedicato ai pregevoli affreschi trecenteschi che ne ornano l’interno.
«I lavori di recupero – è il commento del sindaco di Attimis, Sandro Rocco – sono soddisfacenti anche grazie al supporto dei tecnici della Soprintendenza, dello studio di progettazione, del direttore dei lavori, dell’impresa. Il castello può rappresentare un ulteriore volano di sviluppo per il settore turistico, pur in presenza di impedimenti normativi di cui bisognerà tener conto per la fruizione dell’area».
Oggi, invece, si sta ancora lavorando per decidere l’utilizzo degli spazi. «La chiesa – tiene a precisare Rocco – era sempre fruibile, ulteriori spazi sono adesso rappresentati dall’intero complesso castellano. Rimane da affrontare il nodo cruciale della viabilità, che allo stato attuale non permette la fruizione del complesso con sufficiente fluidità. Alla luce del completo recupero del sito, si dovranno ora trovare alcune sinergie tra i Comuni per metterci in rete assieme al sistema castellano di Faedis e alla realtà museale di Povoletto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto