Cavalleggeri, 250 ex militari hanno risposto al raduno



All’appello hanno risposto in 250 persone circa. Sono ex militari che hanno prestato servizio a Palmanova nel 28° Gruppo Squadroni carri Cavalleggeri di Treviso. Nel 1975, nell’ambito di una ristrutturazione in seno all’esercito, il Reggimento Genova diede vita al Gruppo squadroni carri Cavalleggeri di Treviso (in realtà una ricostituzione dopo che il 28° era stato disciolto nel 1919) e al gruppo squadroni meccanizzato Genova Cavalleria. Il primo fu creato a Visco, ma un paio di mesi dopo venne trasferito a Palmanova, alla caserma Durli, dove rimase fino al suo definitivo scioglimento nel 1991. Per oltre 15 anni accolse soldati di leva, sottufficiali e ufficiali.

«Già nel 1976 – ricorda uno degli organizzatori, il generale Donato Federici – il Gruppo Squadroni fu chiamato ad essere operativo durante il terremoto del Friuli Venezia Giulia. Fu dislocato ad Artegna dove meritò la medaglia di bronzo al valor dell’esercito allo stendardo». Il raduno che si terrà in questi giorni a Palmanova vedrà gli ex commilitoni ritrovarsi questa sera per una pizza (come ai vecchi tempi), mentre domani mattina faranno il loro ingresso alla Durli (ora sede del Genova cavalleria che in quegli anni era invece alla Ederle) per il saluto allo stendardo e per gli onori ai caduti. Porgeranno loro il benvenuto il comandante del Reggimento colonnello Davide Luigi Valente e il sindaco della città Francesco Martines. I presenti visiteranno la caserma e, in particolare, una palazzina che un tempo ospitava le loro camerate. Saranno poi illustrati loro, in una mostra statica, i mezzi e le armi ora in dotazione all’esercito. Sarà infine la volta del “rancio” nel refettorio della Durli.

A conclusione del pranzo, la “carica”, il brindisi tradizionale nell’arma di Cavalleria. Furono tanti i soldati di leva, provenienti da tutt’Italia, che svolsero il servizio militare nei ranghi dei Cavalleggeri di Treviso: circa 400 si susseguivano nell’arco di ciascun anno. Con loro decine di ufficiali e sottufficiali che si fermavano a Palmanova un paio di anni e spesso avevano al seguito anche le proprie famiglie. —



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