Cciaa Pordenone Udine, Pavan lascia: Agrusti pronto per la vicepresidenza

L’addio all’ente camerale dopo 15 anni. Venerdì la formalizzazione dell’uscita e la nomina del successore
FOTO MISSINATO - UNINDUSTRIA VALITALIA
FOTO MISSINATO - UNINDUSTRIA VALITALIA

Giovanni Pavan, per oltre due mandati alla guida della Camera di commercio di Pordenone - venne eletto la prima volta nel 2004 - e poi vicepresidente della nuova Cciaa Pordenone Udine, lascia. L’ufficializzazione è attesa per venerdì, in occasione della riunione del consiglio generale dell’ente, e in quella sede dovrebbe venire formalizzato anche il nome del successore, ovvero Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico.

Giovanni Pavan, 75 anni appena compiuti, commendatore della Repubblica, è stato alla guida per alcuni decenni dell’impresa di famiglia - un’azienda storica del settore delle costruzioni operante sul territorio dal 1.700 -, associata ad Ance. Nel corso degli anni ha ricoperto diversi incarichi sia nell’associazione dei costruttori di Confindustria, sia negli organismi di rappresentanza del mondo delle imprese. È stato infatti vicepresidente dell’Associazione industriali di Pordenone, presidente del Collegio dei costruttori, presidente Triveneto di Ance e membro di giunta di Ance nazionale, componente il Cda di Interporto, presidente di Unioncamere Fvg e membro del direttivo nazionale, e anche presidente del Consorzio Universitario di Pordenone e vicepresidente di Fondazione Nord Est.

Eletto per la prima volta alla guida della Cciaa di Pordenone nel 2004, è stato riconfermato nel 2009 e nel 2014. Ha retto il timone dell’ente nella delicata fase della riforma delle Camere di commercio avviata da una normativa nazionale che puntava a ridurre da 105 a 60 le Camere nazionali, con una soglia di “sopravvivenza” affidata al numero delle imprese iscritte, 75 mila. Con qualche eccezione. L’effetto in Fvg sarebbe stato quello di “cancellare” proprio Pordenone, l’unica delle 4 operative in regione priva di confini con l’estero (un emendamento alla legge consentiva alle Cciaa che non raggiungevano un numero minimo di imprese di restare autonome se operanti in territori confinanti con altri Paesi, ndr). In regione Gorizia e Trieste, entrambe sotto soglia, avevano optato per la fusione tra loro; per Pordenone la strada tracciata era l’aggregazione - obbligata - con Udine, a cui ci si è opposti anche attraverso ricorsi alla giustizia amministrativa.

La battaglia ingaggiata contro la legge nazionale, sostenuta da un fronte compatto delle categorie economiche del Friuli occidentale, è servita per evitare quella che era stata definita “l’annessione” a Udine, raggiungendo così l’accordo per una fusione paritaria, che si è concretizzata nel mese di ottobre 2018 con la nascita della Cciaa Pordenone Udine. In attesa del progetto, oggi sicuramente non più urgente ma che rimane ancora sullo sfondo, di arrivare alla costituzione di un’unica camera di commercio del Friuli Venezia Giulia. Un percorso di razionalizzazione che avrebbe senso sul fronte dei numeri: sono infatti poco più di 101 mila le imprese registrate (che arrivano a 110 mila considerando anche le unità locali), ma sono solo 88 mila quelle attive. In realtà se la competenza in materia venisse trasferita dallo Stato alla Regione, probabilmente di Camera unica non si parlerà più, e l’assetto attuale sarà quello definitivo.

Probabilmente anche allo scopo di garantire continuità e facilitare un percorso di integrazione tra i due enti camerali di Pordenone e Udine, Giovanni Pavan è rimasto all’interno del consiglio camerale della neonata Cciaa Pordenone Udine in rappresentanza dell’industria pordenonese e ha ricoperto in quest’ultimo anno è mezzo. Presidente è Giovanni Da Pozzo, anche ai vertici di Confcommercio Udine.

Con l’addio di Pavan si apre la fase della successione che dovrebbe avvenire senza scossoni. Che la vicepresidenza spetti all’industria e a Pordenone non è in discussione. Per cui la strada è spianata per la nomina di Agrusti, che è già componente di giunta.

Oltre a loro nell’esecutivo camerale ci sono anche Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine, Marco De Munari, in rappresentanza di Coldiretti, Alberto Marchiori, presidente Confcommercio Pordenone, Silvano Pascolo, presidente Confartigianato Pordenone, Lucia Cristina Piu, direttrice Confapi Fvg, Eva Seminara, in rappresentanza di Confartigianato Udine.

Complessivamente nel consiglio camerale siedono 36 componenti espressione delle categorie economiche dei due territori.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto