C'è una scuola dove si balla sfoggiando il tacco 12

PORDENONE. Camminare col tacco 12, un sogno che non ha età. Può diventare anche un obiettivo. Così come non è fantasioso provare, con eleganza, a portarne uno di doppia altezza.
In centro città c’è una scuola di ballo, la Dance Mob, che tiene corsi specifici. Ragazze e no, dall’adolescenza alla terza età, non ci sono limiti, per ballare – e magari divertirsi, abbattendo la timidezza – indossando tacchi alti e altissimi.
I risultati di questa esperienza saranno mostrati domani alle 20.30 al teatro Verdi, nel corso dello spettacolo di fine anno – “Che emozione mamma” è il titolo – della scuola di danza diretta da Cinzia Piscopo, ballerina da quando aveva sei anni: sul palco quasi 200 degli 800 allievi seguiti da una ventina di insegnanti, a chiusura della terza annata dell’associazione che è già punto di riferimento in città per la danza e per attività come zumba e parkour, fitness e moderna, pilates e slach line, e che opera anche a Cordenons, Fiume Veneto, Ghirano e da settembre a San Vito al Tagliamento.
Lo show è diviso in due parti. La prima, “Che emozione mamma”, è dedicato, appunto, alla mamma. La seconda, “The city town”, descriverà un viaggio in tutte le città del mondo tra le diverse discipline: lo faranno tutti gli studenti, da quelli del gioco danza a quelli del corso avanzato.
Ma torniamo al ballo particolare. Due ore la settimana, alla palestra delle Gabelli, donne di ogni età e ogni dove si concentrano per il corso “high theels”: «Aiuta ad aumentare l’autostima e a migliorare la camminata sui tacchi». Che siano 6, 12 o più centimetri, «è uno stile di vita – dice Cinzia Piscopo –, una sicurezza e non è poco».
Si ottiene attraverso un percorso che comprende anche postura e camminata, «si impara a muovere il corpo adattandolo all’utilizzo del tacco. Esercizi prima, riscaldamento della pianta del piede, postura, corpo e studio delle mosse», aggiunge il maestro, Marcel Gorgan, giovane ballerino professionista che ha calcato palchi italiani ed europei.
«La donna col tacco è sexy, ma per portarlo ci vogliono tecnica ed educazione». L’obiettivo è di perfezionare la camminata sui tacchi rendendola sciolta e disinvolta, divertendosi e al contempo tonificando il corpo.
«Vogliamo offrire a ogni donna e ragazza la possibilità di valorizzare la propria femminilità, insegnandole a muoversi in modo sensuale e sicuro sui tacchi, aumentando così la fiducia in sé stessa, l’autostima e il sex appeal. Giocare a fare le femme fatale per un’oretta, abbandonando i freni della routine quotidiana, sono questi i momenti perfetti per scaricare tutte le tensioni».
Ecco, dunque, un giro di opinioni tra alcune delle protagoniste del parquet su tacco alto. «Una tecnica proprio carina, appresa con un gruppo affiatato», dice Mirella Dissegna, che prima ballava solo latino-americano. «Fortifica le gambe, la postura, l’autostima: quando ballo mi sento fluttuare.
Non vado d’accordo con molta gente eppure qui sono riuscita a fare squadra», aggiunge Mirca Tonus. Olivia Basso ritiene che «si impari a guardarsi allo specchio, non solo per come si veste o si balla, ma anche interiormente». Senza imbarazzo: «È una disciplina che dà la possibilità di gestire le proprie emozioni».
Tra le ultime arrivate c’è Giorgia Cacciatori: «Sui tacchi sei più femminile, li porto abitualmente. Occorre sicurezza, però».
Non pensava di farcela, Letizia Casarotto, altra corsista new entry: «Facevo danza scalza, prima. Ora, superate ansia e imbarazzo, mi sono messa alla prova e ce l’ho fatta».
Da sempre «adoro stare sui tacchi», dice Nicoletta Montinaro: «Con questo corso ho migliorato postura e camminata, ma anche l’autostima. Il tacco o ti crea o ti distrugge l’immagine. Poi, ognuno, a mio avviso, deve indossare ciò che rende sicuro».
La danza libera corpo e mente, ne sono convinte anche alcune delle insegnanti: Enza Rifino, Valeria Heinrich, Ilaria Fiori, Ludovica Rufino, Elisa Andreassi, Alice Driusso, Elena De Re. «Passione, impegno e costanza: sono gli ingredienti evergreen per docenti e allievi. La danza è un momento di relax e di svago».
Ad ogni modo, tacco alto e via. Superato l’imbarazzo, musica e movimenti cancellano la timidezza. In palestra e, poi, nella vita. Provare per credere. Slogan che... calza come la scarpa col tacco dodici.
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