Cedri e tigli, soluzione bipartisan
PORDENONE. C’è anche l’affaire alberi nell’agenda del sindaco per i prossimi mesi. Sia i tigli di via Cappuccini, sia i cedri di largo San Giovanni sono stati al centro della campagna elettorale. E se in linea di principio nessuno vorrebbe abbattere le piante, poi bisogna fare i conti con i problemi di sicurezza, prima ancora che con i cantieri.
«Per quanto riguarda il progetto di via Cappuccini i residenti possono stare tranquilli perché entro la fine dell’anno partiremo con il cantiere che abbiamo trovato. Per quanto riguarda i tigli, alcuni andranno probabilmente abbattuti, comunque ci sarà un incontro con la popolazione per fare il punto della situazione. Dal punto di vista tecnico dobbiamo rinegoziare i prezzi dell’appalto e capire se il quadro economico dell’opera rimarrà quello o meno. Il mutuo risale al 2012 e in quattro anni i prezzi sono cambiati».
Diversa la questione dei cedri di largo San Giovanni, quelli la cui vita è legata all’esito di perizie tecniche contrastanti nel giudizio.
«Faremo fare ancora un accertamento per capire se, con un sistema di potatura, si possa salvaguardare tutte e tre le piante. Lo scenario più probabile, e lo dico anche al consigliere Mario Bianchini che si agita dicendo che torniamo sui nostri passi – puntualizza Ciriani –, è che un albero vada abbattuto mentre due possano essere mantenuti. Anche su questo parleremo con i cittadini per condividere il percorso. Naturalmente se non ci sono garanzie statiche che il terzo albero possa resistere e se anzi, come sembrerebbe, rischia di far cadere gli altri, l’abbattimento sarà inevitabile».
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