Ceghedaccio con controlli ma la super festa impazza

Il Ceghedaccio è stato la solita grande festa, come avviene a ogni edizione, in cui si riuniscono amici di tutta la regione e non solo, all’insegna della musica degli anni Settanta e Ottanta, ma stavolta anche all’insegna dei controlli. L’Ispettorato del lavoro e la Siae hanno fatto visita venerdì sera a uno degli eventi più attesi dagli over 40, che vengono dal Friuli Venezia Giulia, ma anche dal Veneto e dalla Slovenia. Tutto in regola per l’organizzatore Renato Pontoni che ha proposto una festa unica nel suo genere. Secondo quanto raccontato da alcuni fra le migliaia di partecipanti, non c’è alcun appuntamento che offra questa selezione musicale così amata da chi quegli anni li ha vissuti intensamente. «Secondo me dovrebbero fare un Ceghedaccio al mese», dice Alberto Medeot da Gorizia, che non si perde un’edizione.
Anche quella di venerdì sera è andata benissimo, secondo Pontoni, «con tanta bella gente e voglia di vivere un’emozione». E tanta sicurezza. Zero interventi da parte delle ambulanze e tutto in regola sia dal punto di vista dei diritti musicali, sia dei contratti dei tanti lavoratori che si occupano del bar, del guardaroba, dei biglietti e della sicurezza. «Tutto a posto – dice Pontoni –. D’altronde noi impieghiamo 4 mesi a preparare la manifestazione e facciamo in modo che tutto sia in regola e perfetto. E’ una delle caratteristiche della buona riuscita del Ceghedaccio, è corretto anche che gli ispettori facciano il loro mestiere e controllino i locali pubblici, le feste e quant’altro come sta accadendo in tutta Italia».
Gli ispettori si sono presentati verso le 22.30 e hanno svolto il loro lavoro senza interrompere minimamente la festa, tanto che la maggior parte delle persone non se n’è nemmeno accorta. Renato Pontoni ha trovato anche il tempo per mettere dischi tutta la sera, visto che è prima di organizzatore del Ceghedaccio è un esperto dj. Non solo dischi, ma anche musica dal vivo con gli Oxxxa, una delle migliori cover band d’Italia. D’altronde la musica è la caratteristica che attira migliaia di persone al Ceghedaccio. «Veniamo per ballare – dicono i fratelli Jennifer e Denis Burba da Ampezzo in compagnia del papà e della mamma Antonella Azoto e l’amica Antonella Varnerin – e perché a noi piace più la musica che ascoltavano i nostri genitori che quella di adesso».
Tutti d’accordo sul fatto che non è facile trovare in giro una festa così. «E’ l’unico appuntamento che c’è in regione – dice Elisa Buttiglion da Gorizia – pensato per chi non ha più 20 anni». Ma la musica non è il solo motivo per cui si va al Ceghedaccio. «Accompagno mia mamma – dice Greta Zanutto di 24 anni di Ronchi dei Legionari, insieme alla mamma e all’amica della donna Elisabetta Spangaro – e mi diverto anch’io». Poi il Ceghedaccio piace anche per tutto il contesto. «Ogni volta ci colpisce l’allestimento curato nei minimi dettagli e l’ambiente – aggiungono Clara Pasqualatto e Clara Treleani – forse il volume della musica è un po’ alto per noi che abbiamo più di 40 anni!», ironizza il gruppo di Udine e di Buja, che come tanti altri si è preso la serata libera. «Abbiamo lasciato i figli ai nonni – racconta Severino Garlatti Costa – per concederci una serata diversa e di divertimento». E naturalmente ci sono riusciti.
Ilaria Gianfagna
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