Centinaia di imprese perse in 5 anni

Il bilancio degli artigiani: complessivamente quasi 1.500 aziende in meno, le società di persone diminuite del 12 per cento

UDINE. «Negli ultimi 5 anni in Fvg le società di persone artigiane sono passate da 6.443 a 5.621. Perse 822 società. Calo: -12,8». Lo scriveva ieri su Twitter il direttore di Confartigianato Udine, Gian Luca Gortani, che incalzato, sempre dal social, alla domanda «E le previsioni, quali sono?», in 140 caratteri risponde: «Non migliori per il 2013, ma una buona politica di sviluppo potrebbe ridare forza alle micro e piccole imprese». Vera ossatura della nostra regione, come a ogni occasione utile ci si sente ricordare.

È ancora una volta la democratica rete, quello spazio virtuale che sempre più spesso si fa luogo di dibattito, a prestare la spalla per un approfondimento che stavolta interessa l’andamento delle delle imprese artigiane in regione nell’ultimo quinquennio. Imprese che, con enormi sacrifici, tentano di reggere il contraccolpo della crisi, sopportando sempre più spesso il peso dei biblici tempi di pagamento della pubblica amministrazione che le liquida, in media, a 193 giorni. «Nel frattempo – scrive il direttore dell’associazione di categoria in un altro tweet – le piccole aziende fanno da banca alle grandi e alla pubblica amministrazione».

Mentre le banche, quelle vere, stringono i cordoni della borsa sempre più rendendo a dir poco difficile l’accesso al credito. «A essere nettamente peggiorato in questo quinquennio è il contesto di mercato – afferma Gortani –, con una flessione complessiva della domanda determinata da vari fattori, tra cui la contrazione del reddito disponibile, che si è riflessa sul fatturato aziendale. A questo si è aggiunto un preoccupante allungamento dei tempi d’incasso dei crediti che ha inciso gravemente sull’equilibrio finanziario delle aziende artigiane, compensato – in tutti questi anni – dal ricorso al patrimonio personale e familiare. A peggiorare ulteriormente la situazione – continua il direttore – sono intervenuti inoltre gli incrementi dei costi di gestione, tra cui quelli energetici e finanziari».

In questo quadro vanno letti i dati riferiti allo stato di salute delle aziende dal 2007 (subito prima che la crisi economica iniziasse a graffiare) al 2012. Un periodo nel quale l’artigianato in Fvg ha perso complessivamente quasi il 5% delle imprese attive, al ritmo di un punto percentuale ogni anno. Le società di persone (snc e sas), come detto, sono diminuite del 12,8%, calo che solo in parte si spiega con l’aumento delle società di capitale (srl) visto che le forme societarie si sono contratte del 6,3%. Ad aver sofferto maggiormente la crisi sono state le aziende più strutturate (-6,3%), con uno “spread” di 2 punti percentuali rispetto alle ditte individuali (-4,3%).

«In generale – afferma il direttore di Confartigianato Udine – è proseguito quel fenomeno di graduale trasformazione delle società di persone in società di capitali in grado di aumentare, almeno potenzialmente, le possibilità di raccolta di capitali di rischio da parte delle aziende e quindi un loro rafforzamento finanziario».

«Tuttavia – continua Gortani – la tendenza alla contrazione e alla perdita di aziende strutturate è stata nettamente più forte e il peso delle forme societarie è sceso nel complesso dal 24,1% al 23,7%».

L’indagine congiunturale semestrale coordinata dall’ufficio studi di Confartigianato Udine fornisce dati a dir poco preoccupanti. Se nel 2008 il saldo tra imprese con fatturato in crescita e con fatturato in calo era già negativo, pari a -9,7%, nella seconda metà del 2012 è sceso a -32,5%, un valore ancora più basso di quello registrato nel 2009 (-30,5%). I motivi di tale débâcle, criticità che pesano in negativo sulla competitività delle aziende, Confartigianato li ha chiesti direttamente alle imprese che hanno lamentato nel 64% dei casi (rispetto al 39,8% del 2007) la carenza di domanda, nel 56% la mancanza di capitali per investimenti (rispetto al 37,6% del 2007) e addirittura nel 70,9% (rispetto al 53,6%) i ritardi nei tempi di pagamento da parte dei fornitori. 

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