Centomila visitatori l’anno al Vajont, ma mancano le strutture per ospitarli

erto e casso
Due ore di lezione sul Vajont toccando con mano i luoghi della tragedia: ieri pomeriggio l’associazione europea Aiccre ha riunito alla diga di Erto e Casso sindaci, ex amministratori e simpatizzanti. Il presidente del consiglio regionale, Piergiorgio Zanin, e l’assessore alle autonomie locali, Pier Paolo Roberti, hanno partecipato in prima fila a questa particolare commemorazione del disastro del 9 ottobre 1963. L’associazione dei Comuni e delle Regioni d’Europa presieduta da Franco Brussa ha convocato il proprio direttivo direttamente tra i detriti del monte Toc.
È spettato alla guida Franco Polo spiegare gli antefatti della sciagura e i mille scandali che ne seguirono. A fare gli onori di casa il primo cittadino Fernando Carrara. Tra il pubblico, oltre a diversi amministratori della montagna pordenonese, si contavano i sindaci di Maniago, Andrea Carli, e di Casarsa della Delizia, Lavinia Clarotto, e il consigliere regionale Furio Honsell. I racconti di Polo hanno emozionato la delegazione a tal punto che Roberti ha dato un annuncio in diretta. «Ci era stato proposto di organizzare una cerimonia della memoria nella sede di rappresentanza del Friuli Venezia Giulia a Bruxelles – ha affermato l’assessore regionale –. Avevamo già dato la nostra disponibilità. Dopo la visita di oggi sono ancor più convinto dell’importanza che della catastrofe se ne parli anche in Europa. Era la prima volta che mi recavo alla diga. Dire che sono rimasto colpito è poco. Un plauso ad Aiccre per aver promosso questo incontro».
Da parte sua, Brussa ha voluto rimarcare come «il sodalizio sia impegnato per statuto nella creazione di legami che vanno oltre i confini nazionali. Il Vajont è un monito per tutti – ha spiegato a nome del sodalizio che si occupa di formazione degli amministratori locali e di gemellaggi –. Radunarci tra questi sassi non significa solamente rendere omaggio alle duemila vittime di 55 anni fa. È piuttosto un modo per dire ai Comuni della zona che Aiccre è a loro vicina. Penso a iniziative internazionali di studio, portando al Vajont gli studenti che già aderiscono ai nostri workshop». Brussa ha quindi confermato la volontà dell’associazione di collaborare attivamente con la Regione alla buona riuscita dell’evento che si terrà prima di febbraio nella capitale belga.
Prima di spostarsi in municipio a Erto e Casso per la seduta vera e propria, i presenti hanno discusso informalmente anche di turismo e fondi comunitari. «Di qui passano più di 100 mila visitatori l’anno, ma servono progetti e risorse per un vero sviluppo», si è lamentato il sindaco Carrara. «La nostra priorità è sostenere le zone più marginali come questa già nei piani d’attuazione 2019-2021 perché fa male al cuore sapere che quasi nessuna di queste 100 mila presenze si ferma almeno una notte», gli ha fatto eco Roberti. Dello stesso avviso Carli che, in qualità di presidente dell’Uti delle Dolomiti friulane, ha ricordato l’impegno della stessa Unione per valorizzare il sito del Vajont. Il primo cittadino di Maniago ha messo in evidenza lo stanziamento di 450 mila euro per aumentare la ricettività della frana. Infine il sindaco di Cavasso Nuovo e delegato nazionale dell’Aiccre, Emanuele Zanon, ha sottolineato la necessità di fare sinergia tra i Comuni della zona, ma anche con il confinante Veneto e il Parco. —
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