Centri estivi con rincari, tariffe aumentate del 12%
UDINE. La sorpresa, amara e sgradita, arriva con l’estate: le tariffe dei Centri ricreativi, frequentati da centinaia di bambini udinesi, aumentano del 12%. Esattamente 22 euro in più ogni due settimane per i residenti e 35 per chi non abita nel Comune.
Tre le ragioni alla base del ritocco dei prezzi per i centri vacanze comunali: l’adeguamento ai parametri Istat, la nuova gara per l’affidamento della gestione e l’ormai cronica carenza di fondi nelle casse del Comune. La cifra messa a bilancio, e suscettibile di incrementi, è in linea con l’anno precedente: sfiora i 390 mila euro e copre la metà dei costi per i 1.540 posti disponibili.
«L’aumento annuale rapportato ai parametri dell’Istat è consueto – spiega Raffaella Basana, assessore allo Sport con delega ai Centri di aggregazione giovanile –. A quel ritocco quest’anno si somma pure un aumento legato alle nuove indicazioni della gara per l’affidamento dell’appalto e la compartecipazione comunale ai costi. In ogni caso però confermiamo le cifre dell’anno precedente: a bilancio ci sono 390 mila euro, somma che con tutta probabilità sarà aumentata in funzione delle necessità».
Se nel 2012 un turno (due settimane dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16) per un minore residente all’interno del Comune costava 145 euro e per un non residente 230, nel 2013 i prezzi lievitano rispettivamente a 167 e 265. Sono da tenere conto però la diminuzione del 20% sul prezzo per ogni fratellino e l’omnibus del prezzo: tutti i pasti sono compresi e così pure le gite fuori porta e le giornate in piscina.
Inoltre, gli aumenti sono ridotti per chi presenta Isee inferiori ai 17.300 euro: da zero e fino a 9.332 euro mamme e papà sono chiamati a compartecipare a un quarto della tariffa piena, da 9.332 a 14.332 alla metà, da 14.332 a 17.332 al 90%. Intanto è risolta la questione nata intorno alla mancanza di posti. Con un aumento di 120 unità e lo stanziamento di 28mila euro, tutti i bambini rimasti in lista d’attesa hanno trovato una risposta. Anche se nel frattempo molte famiglie si sono guardate attorno, prenotando centri estivi privati.
«Abbiamo stilato delle liste d’attesa e su questa base deciso i posti. In base al numero di iscrizioni e prima dell’apertura dei centri estivi, si procede come sempre alla suddivisione dei posti. Ma spesso le famiglie iscrivono i figli in più sedi e soltanto durante la fase finale decidono il centro da frequentare. È a quel punto che abbiamo il quadro definitivo. I nuovi 120 posti, nel processo di razionalizzazione dei costi, sono attivi in quei centri storicamente meno frequentati, in modo da razionalizzare l’offerta. Un modo per garantire alti livelli per un servizio molto richiesto e apprezzato». (m.z.)
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