Centri giovanili senza soldi a Udine: servizi a rischio chiusura
UDINE. I centri di aggregazione giovanile del Comune, comprese le Officine giovani, sono a rischio chiusura. La scure dei tagli si è abbattuta sul Poliedro del Villaggio del Sole, sul Punto d’incontro (Pig) di via Forze armate e sulle Officine giovani, che il 31 luglio potrebbero chiudere i battenti. Il rischio c’è perché a Bilancio il progetto gestito dalla cooperativa Aracon non è finanziato.
Stiamo parlando di 190 mila euro l’anno già ridotti, negli ultimi 3 anni, del 50%.
L’assessore alle Politiche giovanili, Raffaella Basana, sta cercando di evitare lo stop, ma l’ultima parola sarà espressa, mercoledì, dalla nuova giunta Honsell. Intanto nei quartieri e su Facebook la gente si mobilita con una petizione già sottoscritta da 1.500 persone.
La questione è delicata proprio perché, in questo momento, l’assessore non sa dove reperire i fondi per scongiurare la chiusura che stando alla situazione ereditata dalla precedente amministrazione sembra inevitabile.
«La giuta - assicura Basana - sta cercando nuovi sostegni per prorogare l’attività dei due centri di aggregazione e delle Officine giovani, la mia idea è quella di mantenerli in vita innescando un nuovo percorso». L’assessore punta, infatti, a una nuova proroga, magari fino a fine anno, per costruire un piano sostenibile.
«La mia volontà è quella di mantenere aperti i centri e le Officine giovani» ripete l’assessore riconoscendo che senza fondi a disposizione bisogna puntare sulle idee. La questione sarà analizzata mercoledì dall’esecutivo il quale verificherà se, tra le pieghe del bilancio, riesciurà a trovare qualche spicciolo per evitare la chiusura.
Intanto la gente continua a firmare la petizione che recita: «Il silenzio e il disinvestimetno dell’amministrazione ci lasciano allibiti e non condividiamo la scelta di abbandonare i giovani della città di Udine sui quali si dovrebbe, invece, investire».
Da qui la richiesta al sindaco e alla giunta di «confermare il sostegno ai progetti giovani, dimostrando di avere idee e progetti sulle politiche giovani che andrebbero sostenuti, non abbandonati».
La mobilitazione è nata dal basso perché da maggio dello scorso anno i tagli dei servizi sono all’ordine del giorno. «Stiamo faticosamente negoziando con il Comune perché i progetti non siano cancellati» conferma il coordinatore dei progetti giovani del Comune di Udine di Aracon, Enrico Librio, nel far notare che, a seguito dei tagli subìti, la cooperativa ha già tagliato le unità di strada attraverso le quali intercettava i giovani per coinvolgerli nella comunità, il monitoraggio dei bisogni delle persone e l’animazione nelle scuole sui comportamenti a rischio come il consumo di sostanze stupefacenti, l’abuso di alcol e di fumo.
Nell’elenco delle azioni venute meno da un anno a questa parte c’è anche il progetto “Notte” «quello che ci consentiva - continua Librio - di andare ad allestire durante le manifestazioni serali i banchetti con etilometri e profilattici perché, tanto per citare un esempio, attraverso l’esame etilometrico facevamo informazione sui comportamenti a rischio come l’abuso di bevande alcoliche. Anche questo progetto è stato cancellato».
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