Centro scommesse sotto sequestro a Casarsa
CASARSA. Sigilli sul centro scommesse sportive Stanleybet limited srl di via Pasolini a Casarsa. I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Pordenone hanno effettuato un controllo nel locale giovedì. Durante le verifiche nella sala scommesse, i militari dell’Arma hanno accertato che l’attività era sprovvista di autorizzazioni all’esercizio del gioco e delle scommesse.
Il titolare è stato, pertanto, denunciato a piede libero, mentre il locale, su disposizione del pm, è stato posto sotto sequestro preventivo dal Norm di Pordenone, ai sensi dell’articolo 321 del codice di procedura penale. La notizia del cartello affisso sulla vetrina della sala scommesse ha fatto ieri il giro del web.
È la seconda volta che il centro scommesse casarsino subisce un sequestro preventivo. Era già successo due anni fa, a seguito delle indagini dei carabinieri di Casarsa, partite all’inizio del 2013, poco dopo l’inaugurazione del centro scommesse. Il gestore, allora, era stato indagato per esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa. La procura di Pordenone aveva chiesto il sequestro preventivo della sala, sostenendo che il centro di elaborazione scommesse sportive di Casarsa operasse senza autorizzazione e che quindi l’attività venisse esercitata in assenza di concessione ministeriale.
Nell’agosto del 2013, però, il giudice per le indagini preliminari Alberto Rossi aveva rigettato la richiesta, astenendosi dal provvedimento in quanto il caso riguardava altri punti giochi nel Friuli Occidentale e in Italia. Su molti pendevano, allora, ricorsi al Tar e alla magistratura. La società Stanleybet Limited ha sede legale a Malta. E proprio a questo si era appigliata la difesa due anni fa: se per avviare un centro di elaborazione di scommesse sportive in Italia è necessaria la licenza, concessa dalla questura, e l’autorizzazione dal ministero dell’Economia e delle Finanze, dato che invece la società madre è straniera, non abbisogna dell’autorizzazione italiana per operare.
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