Cerimonia civile e riservata per Dacia Valent

I familiari non hanno ancora deciso se l’ex eurodeputata sarà sepolta a Udine o a Roma

UDINE. Cerimonia civile per Dacia Valent e non religiosa. La prima europarlamentare di colore sarà sepolta nei prossimi giorni con una cerimonia riservata ai familiari. Così ha lasciato scritto la donna. Non è ancora stato deciso, invece, se si terrà a Udine o a Roma.

Il cuore di Dacia Valent si è fermato sabato: un infarto l’ha colta mentre era ricoverata in ospedale a Roma, dove viveva. Aveva 51 anni. Era nata a Mogadiscio, dove il padre, Lucio Gregorio Valent, diplomatico friulano, aveva sposato una principessa somala.

Aveva vissuto in numerosi Paesi la famiglia seguendo gli spostamenti del padre ambasciatore, fino a stabilirsi in Italia, a Udine nel 1980. È nella città friulana che si consumò l’episodio che segnò per sempre la sua carriera, la morte del fratello Giacomo, ucciso con 63 coltellate durante una rissa in un sottoscala con due compagni di classe che lo avevano insultato perché di colore. La madre morì di dolore l’anno successivo.

Come risposta all’assassinio del fratello, Valent prima si arruolò in polizia e poi, dopo aver denunciato il mancato intervento di due colleghi poliziotti in una aggressione a sfondo razziale, decise di impegnarsi in politica. Nel 1989, a soli 26 anni, fu eletta all’Europarlamento nelle liste del Pci di Achille Ochetto, raccogliendo nella circoscrizione Nordest 76mila preferenze. Rimase in Europa per un solo mandato, continuando la sua battaglia per i diritti civili e quelli degli immigrati. Dopo la svolta della Bolognina, aderì al partito della Rifondazione comunista con Cossutta e Garavini ma nel 1995 si presentò al congresso di fondazione di An e per questo fu espulsa da Rifondazione.

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