Cervignano “capitale” ma i sindaci si dividono

Malumore sul piano del sindaco Savino di fare da riferimento alla maxi-unione San Giorgio, Marano, Porpetto e Torviscosa vogliono gravitare su Latisana

SAN GIORGIO. Seppur attendisti, i sindaci del Sangiorgino, cassano la proposta fatta dal sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, di creare una grande unione tra i comuni del Cervignanese, Palmarino e Sangiorgino, con Cervignano per condividere progetti su industria, trasporti, turismo: c'è già chi, a microfoni spenti, parla di “accorpamento” e invita San Giorgio e Torviscosa a stare attenti perchè la prossima mossa potrebbero essere le zone industriali.

Ma andiamo con ordine. Pietro Del Frate, sindaco di San Giorgio, comune con più abitanti del Sangiorgino, è molto cauto, anche se ribadisce che «le motivazioni sono valide, ma necessitano di ulteriori approfondimenti a fronte delle nuove leggi in materia di Enti locali. Bisogna vedere e valutare bene quali saranno gli indirizzi che queste forniranno».

Altrettanto attendista è Roberto Fasan, sindaco del comune di Torviscosa (comune componente la fallimentare Unione con San Giorgio, giunta ormai al rush finale) che afferma come quella di Savino sia «una proposta come un'altra. Il tema è sul tavolo di tutti e tutti possono fare valutazioni in merito. Si tratta di capire nel dettaglio tutte queste proposte e vedere se nell’ambito delle scelte che i comuni andranno a operare, queste saranno percorribili. Non sono ne negativo ne positivo, voglio solo capire di più perchè c'è molta confusione e fluttuazione in merito».

Decisamente non ci sta Devis Formentin, sindaco di Marano, che ha le idee ben chiare: «Quello proposto da Cervignano è enorme! Io resto fedele al documento dei sindaci del Pd, presentato alla Regione, dove si proponevano due modelli organizzativi: quello delle Unioni comunali per la gestione corrente che unisca non più di 5-6 comuni; e quello di programmazione economica territoriale (40 mila abitanti) per questioni come la viabilità, le scuole, etc. Condividiamo il territorio vasto, ma per i servizi chiediamo l’istituzione del sub ambiti».

Preoccupatissimo del concretizzarsi dell’ipotesi Cervignano, il sindaco di Porpetto Pietro Dri che, pur premettendo che la sua è una posizione di attendismo, ribadisce che la logica vorrebbe che il Sangiorgino guardasse verso Ovest e non verso Est, avendo sempre gravitato sul Latisanese con il quale condivide l’Ambito socio assistenziale. «C’è una totale perplessità: se San Giorgio va con Cervignano, noi siamo in un vicolo cieco - dice -, non avendo più continuità e contiguità. Sarebbe una totale catastrofe per l’identità dei comuni».

Diego Navarria, sindaco di Carlino, ribadendo che la proposta è prematura, «sembra il lancio di un’esca - dice -: l’equivoco è dire che potrebbe essere comune capofila».

E anche Cristian Sedran, sindaco di Muzzana, si dice vicino al Latisanese con il quale condivide la vocazione territoriale legata ad un'idea di sviluppo rurale, agricolo e turistico, «e poi- dice- Cervignano arriva già a 40 mila abitanti con i suoi comuni».

Francesca Artico

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