Cervo investito e ucciso sulla Cimpello-Sequals
SEQUALS. Un cervo irrompe sulla strada e viene travolto e ucciso da un furgone Ducato. È quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì, intorno alle due, lungo la Cimpello-Sequals, a qualche chilometro di distanza dall’uscita che porta al comune del pugile Primo Carnera.
Nulla ha potuto il conducente del furgone, Domenico Francescon, residente a Cavasso Nuovo e titolare del noto birrificio artigianale “La birra di Meni”, che si è visto sbucare il grosso animale, di circa un quintale e mezzo di peso, dalla boscaglia e l’ha centrato con il veicolo, uccidendolo.
«Il cervo ha invaso all'improvviso la carreggiata e non ho potuto fare niente per evitarlo – ha spiegato Francescon –. Me lo sono trovato addosso al mezzo: con il buio non era possibile rilevarne la presenza». Un grande spavento per Francescon e la moglie Ornella, che sedeva a fianco del marito, e ingenti danni al furgone: la parte anteriore destra è stata distrutta, compresa una porzione di parabrezza.
Le schegge hanno invaso anche l'abitacolo, finendo addosso alla donna. I coniugi di Cavasso, comunque, non hanno riportato né traumi né ferite. «Ci è andata bene – hanno commentato –, considerata anche la mole dell'animale». Sul posto sono intervenuti i carabinieri, per effettuare i rilievi, e anche la polizia provinciale.
Come per i cinghiali, anche in questo caso, l’indennizzo spetta all’amministrazione provinciale, che stanzia, nel budget annuale, un fondo apposito. I soldi a disposizione, però, sono limitati, ancor di più di questi tempi, e comunque, vanno suddivisi tra i vari soggetti da indennizzare.
Già a novembre dello scorso anno, la Cimpello-Sequals, tra Zoppola e San Giorgio della Richinvelda, era stato teatro di un simile episodio. Un cervo, di oltre un quintale, aveva fatto “irruzione” sulla strada ed era stato travolto da due auto, che avevano riportato grossi danni.
Un problema non nuovo e destinato a reiterarsi nel tempo, quello degli investimenti di animali selvatici, soprattutto in una strada come la Cimpello-Sequals, priva di protezioni laterali. Il fatto che nei prati e nelle boscaglie che costeggiano questa arteria pascolino cervi non rappresenta un'anomalia, come ha evidenziato anche il comando della forestale di Pinzano.
La comune associazione cervo-montagne impervie non corrisponde alla realtà, perché il grosso erbivoro selvatico, che ha grandi capacità di adattamento a molteplici habitat, vive bene anche in zone di pianura, dove trova ampie distese di erba e ha, perciò, maggiore disponibilità di cibo.
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