Cessione Cigierre, Bardelli accusato di evasione

L’imprenditore udinese e il suo consulente chiamati a rispondere di dichiarazione infedele. La difesa: «Operazione legittima»
Antonio Maria Bardelli all’interno del “suo” centro commerciale, il Città Fiera di Martignacco
Antonio Maria Bardelli all’interno del “suo” centro commerciale, il Città Fiera di Martignacco

UDINE. Da una parte, la holding friulana che cede le azioni di una partecipata, dall’altra la società lussemburghese che le acquista, concordando di pagarle attraverso un corrispettivo fisso e un altro variabile. Un’operazione a sei zeri, quella condotta da Antonio Maria Bardelli nel 2012, con la cessione della sua parte di “Cigierre spa” - la “Compagnia generale ristorazione spa” fondata nel 1995 e attiva con i propri marchi nel centro commerciale “Città Fiera” di Martignacco - alla “Slcg sa”, definita e condotta alla luce del sole, ma viziata, forse, da un difetto fiscale.

Un possibile e, se accertato, non secondario errore di valutazione che, secondo la Procura di Udine, avrebbe comportato un’evasione d’imposta pari a 1.121.475,57 euro.

L’inchiesta, che muove dalle risultanze investigative di una verifica fiscale del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Udine, è culminata in questi giorni nella notifica a Bardelli, 63 anni, di Moruzzo, qui coinvolto in qualità di legale rappresentante della “Shh spa”, e al suo consulente fiscale Massimo Collino, 47 anni, di Remanzacco, dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta, ai fini dell’evasione dell’Ires. Il controllo ha azionato anche il binario tributario, con la consegna agli interessati di un processo verbale di constatazione.

Nel mirino, la dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2013, dove gli indagati avrebbero indicato «elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo». E cioè per un totale non dichiarato pari a 4.078.093 euro, a fronte dei 4.292.730 di corrispettivo variabile - il cosiddetto “earn out” - determinato nella lettera “binding” del 23 maggio 2012 «attraverso una formula matematica applicata al valore dell’Ebitda calcolato sul bilancio della Cigierre al 31 dicembre 2012».

La quota più consistente, ossia la parte fissa corrisposta dalla lussemburghese alla Shh per l’acquisizione della sua fetta di Cigierre (il 29,1%), era stata indicata in 14.428.110,93 euro. L’operazione fu preceduta dalla liquidazione della “Avalon holding spa”, detenuta per metà dalla Shh di Bardelli e per l’altra metà dalla “Camelot holding spa” di Marco Di Giusto.

Secondo le Fiamme gialle, la Shh avrebbe proceduto a una «variazione fiscale in diminuzione» dall’imponibile, considerandola una distribuzione di “utili in natura” da parte della controllante in liquidazione Avalon, invece che un’integrazione di corrispettivo della Slcg, al fine di tassare solo il minore importo di 214.636,50 euro (il 5% dell’earn out). Per fare chiarezza sul caso, il pm Claudia Danelon, titolare del fascicolo, si era rivolta al professor Giuseppe Melis, ordinario di diritto tributario della Luiss di Roma. Nelle conclusioni, il consulente ha definito la sottrazione alla tassazione del 95% della sopravvenienza attiva «un’errata qualificazione giuridica».

La parola passa ora alla difesa, rappresentata per entrambi dall’avvocato Maurizio Miculan. La memoria che è pronto a presentare chiede l’archiviazione del procedimento. «È lo stesso consulente del pm che riconosce la legittimità dell’operazione – osserva il legale –. L’oggetto dell’indagine riguarda i criteri di imputazione fiscale della parte variabile del prezzo che, per l’accusa è “sopravvenienza attiva” da tassare integralmente, per la difesa “distribuzione di utili in natura”, esente da tassazione per il 95 per cento.

La questione è, dunque, valutativa e, come tale, alla luce della recente riforma dei reati fiscali, non integra alcuna ipotesi penalmente rilevante. Anche laddove si volesse aderire all’impostazione della Finanza – aggiunge –, la società di Bardelli avrebbe potuto riportare, nell’ambito del proprio bilancio consolidato, le perdite pregresse, così da azzerare qualsivoglia ipotesi di imposta dovuta».

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