Che bella la Superluna: ecco perché il satellite è più vicino alla terra - Foto

UDINE. L’attesa non ha deluso le aspettative, agevolate da un cielo terso e trasparente, grazie anche al gelido vento da est, numerosissime persone hanno ammirato dal tramonto la superluna che ha fatto capolino dietro la catena delle Alpi Giulie con un colorato rossastro dovuto all’atmosfera terrestre.
In questi giorni il nostro satellite naturale sta dando spettacolo e viene ammirato in tutto il mondo per la sua grandezza e per l’eccezionale luminosità.
La ragione è dovuta alla combinazione di due fattori: la massima vicinanza al nostro pianeta che ne aumenta le dimensioni apparenti del 14% e la fase di plenilunio che rende il nostro satellite naturale il 30% più luminoso del normale. Questo fenomeno dipende dalla forma dell’orbita lunare che non è circolare ma ellittica.
Questo porta la luna, durante la sua rivoluzione attorno alla terra, ad allontanarsi fino a raggiungere l’apogeo, il punto più lontano a circa 406.000 Km e ad avvicinarsi fino al perigeo, il punto più vicino, a circa 357.000 Km.
Quando, nell’epoca del perigeo, si ha l’allineamento sole-terra-luna o sole-luna-terra si verifica il fenomeno di superluna che può essere sia in fase di luna piena che di luna nuova. Il termine superluna non appartiene all’astronomia ma all’astrologia ed è stato introdotto dall’astrologo Richard Nolle nel 1979.
Quella di ieri è stata una superluna eccezionale per la vicinanza del satellite che si trovava a circa 356.500 Km da noi, 30.000 chilometri meno della distanza media. Per puro caso questa distanza equivale quasi esattamente a 100 volte il diametro della luna stessa.
Una combinazione del genere è molto rara, si è verificata infatti circa 68 anni fa, esattamente il 26 gennaio 1948, e dovremo attendere altri 18 anni, fino al 25 novembre 2034 per rivederne una simile. La superluna più importante del secolo si verificherà il 6 dicembre 2052.
Approssimativamente ogni 14 lune piene, 13 mesi circa, si verifica una superluna, nei mesi da ottobre a gennaio ma solo quando la luna è al perigeo assistiamo al fenomeno di questi giorni. L’asse maggiore dell’orbita lunare inoltre ruota lentamente compiendo un giro completo in circa 8 anni e 10 mesi e questo spiega la rarità del fenomeno.
Anche il sole, che in gennaio si troverà alla massima vicinanza del sistema terra-luna, ha un effetto sull’orbita lunare modificandone la forma.
Questo evento ha aperto un acceso dibattito sull’influenza che l’allineamento di questi corpi celesti potrebbe avere sui fenomeni disastrosi che si sono verificati recentemente, come terremoti o eruzioni vulcaniche, ma non sono stati identificati legami particolari fra questi eventi.
Anche se il punto di massimo avvicinamento si è verificato alle 14.52 del 14 novembre, la distanza della luna rimarrà comunque ridotta nei mesi a venire e il nostro satellite manterrà uno splendore molto elevato anche in occasione del prossimo plenilunio di dicembre.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto