Che mondo sarà dopo il coronavirus? Ecco i punti su cui lavoreranno gli esperti per il post-pandemia

Competenze diverse per raccontare quello che la situazione economica figlia dell’epidemia di Covid-19 ha reso una necessità: vendere online. Molte aziende, anche in Fvg, hanno iniziato a farlo, buttandosi per necessità nella mischia, non sempre con le idee chiare su come e cosa fare

Pensare all’e-commerce come eravamo abituati a fare anche solo un mese fa non si può più. In queste ultime settimane il mondo è cambiato, come le esperienze d’acquisto e a cascata i consumatori. «Nulla sarà più come prima» avverte Matteo Pappalardo, Ceo di Interlaced, aprendo il webinar “E-commerce: pronto a vendere online? ” organizzato da Confindustria Udine.

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Un seminario online al quale hanno partecipato anche Alberto Di Noia, Ceo di Net Patrol, Alessandro Pezzot dello studio legale Atman, e Marcello Orsatti, consulente fiscale dell’associazione provinciale di categoria. Competenze diverse per raccontare quello che la situazione economica figlia dell’epidemia di Covid-19 ha reso una necessità: vendere online. Molte aziende, anche in Fvg, hanno iniziato a farlo, buttandosi per necessità nella mischia, non sempre con le idee chiare su come e cosa fare. Ecco il perché del seminario organizzato online da palazzo Torriani per raccontare segreti e accorgimenti, necessari ad evitare di andare a sbattere.

Lo hanno fatto, i relatori, partendo dall’inizio, vale a dire da come si avvia un e-commerce, per arrivare fino agli aspetti contrattuali, giuridici e fiscali. All’inizio, c’è l’idea. “Sbagliato” ammonisce Pappalardo, che con la sua Interlaced si occupa di marketing, comunicazione e trasformazione digitale. Nessuno meglio di lui per spiegare l’Abc dell’e-commerce, slide alla mano (le proponiamo, condensate, qui a fianco, ndr. ? Si diceva, dunque, niente idea. «Dobbiamo patire pensando a cosa serve ai nostri clienti e a come possiamo agevolarli nel processo d’acquisto» spiega l’imprenditore udinese.

Insomma, dal problema, concreto. Niente voli pindarici. Niente idee brillanti. «E dobbiamo archiviare la vecchia convinzione che e-commerce sia solo l’esperienza che si conclude con un oggetto nel carrellino. E-commerce è qualsiasi formala di vendita on line» precisa Pappalardo facendo l’esempio di chi progetta su commessa e della difficoltà a recarsi di persona dal cliente.

«In questo caso pensiamo all’efficacia di piattaforma sulla quale caricare contenuti consentendo così al pubblico di seguire l’andamento del lavoro e attraendo potenziali clienti. Insomma, e-commerce non è solo vendita. È anche costruire il configuratore di un’offerta, magari accompagnato da un commerciale collegato in videoconferenza, che in 10 click ti porta all’acquisto». Farlo, dopo questo mese di lockdown, sarà quasi un obbligo a sentire Pappalardo.

«Il percorso di vita è cambiato. Non c’è più divisione tra fisico e digitale. Pensiamo al convegno digitale che stiamo facendo oggi. Quando saranno nuovamente consentite le aggregazioni continueremo comunque a trasmettere anche digitalmente perché questa situazione ha accelerato un processo già definito che oggi non possiamo più trascurare. Le imprese dovranno avere una proposta omni-canale e viverla come un’unica realtà». Ai neofiti dell’e-commerce quattro parole d’ordine: «Mettersi nei panni del cliente, sperimentare, pensare alla propria organizzazione e investire».

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