Chi (e come) riapre il 18 maggio: caffè a 30 centimetri dal bancone nei bar, negozi di abbigliamento su appuntamento. Ecco cosa c'è da sapere

UDINE. Nel braccio di ferro tra governo e Regioni l'hanno spuntata queste ultime. Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiiano Fedriga, è stato in questi giorni uno dei più determinati a chiedere la deregulation federalista, che Roma ha accordato. Significa che da lunedì 18 maggio potranno riaprire i negozi al dettaglio ancora chiusi, i bar e i ristoranti, ma - su questo sta lavorando la Regione - pure parrucchieri ed estetisti.
I negozi al dettaglio
Riapriranno le rivendite di abbigliamento, che in queste settimane di lockdown hanno sofferto la concorrenza delle piattaforme online: avevano già rialzato le saracinesche quelle dedicate ai capi di abbigliamento per bambini. Il via libera riguarderà anche gli altri esercizi al dettaglio ancora chiusi, come gioiellerie, negozi di giocattoli e altre rivendite di settore.
Non è un libera tutti: le prescrizioni da seguire saranno rigorose e prevederanno l'obbligo di mantenere il distanziamento sociale e, per i commercianti, di indossare la mascherina. Nei negozi particolarmente piccoli (si parla di superfici inferiori ai 25 metri quadri) l'ingresso sarà strettamente contingentato: potrà entrare un solo cliente alla volta e toccherà ai titolari dei negozi vigilare sulle "code" fuori dalla porta, con l'obbligo di evitare gli assembramenti.
Anche per questo molti esercenti si stanno organizzando con sistemi di prenotazione per i clienti, ai quali sarà concesso un tot di minuti per scegliere la merce, farsi consigliare, completare l'acquisto e lasciare la struttura. Basterà?
Bar e osterie
Qualcuno ci ha provato in queste ultime due settimane a proporre vini e drink per asporto, anche con una buona dose di creatività. Una ripartenza lenta che ha preceduto l'atteso via libera, ora finalmente all'orizzonte: da lunedì 18 maggio potremo riprovare l'ebbrezza di un caffè fumante bevuto in tazzina, di un calice di vino mesciuto dal nostro oste di fiducia.
Anche in questo caso ci saranno regole da seguire con rigore: la distanza di un metro sarà da rispettare anche al banco, sia tra avventori che tra questi ultimi e i baristi. "Potrebbe essere posizionato un nastro a trenta centimetri dal banco, per indicare il rispetto della distanza: tra piano e postazioni sarebbe garantito il metro di lontananza", spiega Carlo Dall'Ava, presidente provinciale della Fipe di Udine.
I tavolini dovranno stare a distanza di almeno due metri e l'ancora di salvataggio per molti sarà il raddoppio delle concessioni dell'uso del suolo pubblico su strade e piazze, concesso da parecchie amministrazioni comunali.
PER SAPERNE DI PIU':
Ristoranti, trattorie, pizzerie
Dopo il delivery e l'asporto, le cucine torneranno al servizio tradizionale, servendo le proprie pietanze al tavolo. Già, ma come? Anche in questo caso le regole saranno marmoree: l'Istituto superiore di sanità e l'Inail hanno messo in fila una serie di indicazioni che stanno facendo discutere la categoria da qualche giorno.
Si chiederà di garantire a ciascun cliente uno spazio "vitale" di 4 metri quadri (significa tavoli a distanza almeno di due metri uno dall'altro) e per un po' di tempo bisognerà rinunciare a tavolate di comitiva, che precluderebbero drasticamente il numero di clienti.
Stop ai buffet, dai tavoli spariranno i menù classici (sostituiti da lavagne alle pareti o fogli usa e getta) e i camerieri dovranno indossare guanti e mascherine. Queste ultime saranno obbligatorie anche per i clienti all'ingresso e negli spostamenti all'interno al locale, ad esempio per andare ai servizi igienici o alla cassa. Dove sarà caldamente consigliato l'utilizzo di strumenti di pagamento che limitino il rischio di contatto: meglio i bancomat contact-less delle banconote, insomma.
Parrucchiere ed estetisti
E' il fronte con più incognite. Potrebbero riaprire anche loro il 18 maggio, con regole che devono tuttavia ancora essere delineate: scontato l'obbligo dell'appuntamento e l'ingresso nei saloni un cliente per volta, potrebbero essere concesse deroghe sugli orari, consentendo l'apertura prolungata (fino alle 23) e sette giorni su sette. Misure severissime sull'igienizzazione: ogni postazione andrà sanificata al termine del trattamento, così come massima attenzione sarà riservata agli attrezzi del mestiere.
Palestre
Neppure citate dal governo, che rimanda ogni discussione all'estate, la Regione potrebbe decidere di riaprire anche palestre e centri fitness. Per evitare assembramenti, anche in questo caso, si pensa a ingressi contingentati, corsi ridotti e con allievi in numero ristretto, macchinari da sanificare a ciclo continuo. Le mascherine sono compatibili con l'attività fisica intensa come quella che si compie tra i muri di una palestra?
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