«Chi mangia molta polenta è più esposto al cancro»

Il mais tradizionale, attaccato dalla piralide, per alcuni scienziati è cancerogeno. Lo ha spiegato il consulente Roberto Defez durante il processo a Giorgio Fidenato

PORDENONE. Che cosa accomuna Sud Africa, Cina, Iran e Friuli Venezia Giulia, in particolare Pordenone? L’elevata incidenza di una particolare forma di tumore: il cancro all’esofago. E la causa sarebbe da attribuire ad un elevato consumo di polenta calda, ovvero di mais, proveniente da colture tradizionali, quelle per intenderci esposte all’attacco della piralide e all’insorgenza di particolari muffe, le fumonisine, ritenute tossiche e cancerogene.

Se poi conservate la convinzione che i prodotti Dop e Igp, regolarmente made del territorio, siano esenti da ogm, è bene cancellare l’ingenua aspettativa: studi dimostrano, infatti, che anche nei “nostrani” prodotti gli organismi geneticamente modificati sono considerevolmente presenti, perché legalmente parte dei mangimi con cui si alimentano gli animali.

A delineare lo scenario “salute”, che trova conferma in un documento del consiglio superiore della sanità che, a sua volta, cita uno studio dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, dove la localizzazione geografica di questa elevata incidenza del tumore dell’esofago viene precisata con la provincia di Pordenone, è stata la deposizione del consulente della difesa nel procedimento penale in corso nei confronti di Giorgio Fidenato, Roberto Defez, ricercatore al Consiglio della ricerca di Napoli, studioso di Ogm (le definizioni in materia sulla Treccani sono sue, ndr).

Rispondendo alle domande poste dall’avvocato Francesco Longo, difensore di Fidenato, Defez ha spiegato i diversi impatti sull’ambiente delle colture di mais effettuate tradizionalmente, con la chimica, quelle biologiche e quelle ogm. «L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare - ha dichiarato davanti al giudice Piccin il consulente - non ha rilevato danni particolari alla salute dell’uomo, degli animali o ambientale dagli ogm. E’ evidente che ogni azione dell’uomo determina un impatto, ma nel caso del Mon 810 (il mais ogm seminato da Fidenato, ndr) è stato stabilito che non provoca danni alle coccinelle mentre è stata osservata una modesta riduzione di due tipi di farfalle e la possibile morte di una falena su 400. Non sono stati dimostrati - ancora Defez - danni all’uomo nè sugli animali da esperimento (sottoposti a 500 analisi sul metabolismo dei topi)».

Le tre diverse modalità di coltivazione del mais determinano diversi impatti sull’ambiente: la coltura tradizionale impone l’utilizzo importante di pesticidi per combattere la Piralide, un insetto che attacca il mais scavando gallerie all’interno delle quali si insediano (a seconda delle condizioni meteorologiche) delle muffe che sviluppano microtossine sospette di essere cancerogene per l’uomo. La coltura biologica non fa uso di pesticidi e quindi è maggiormente esposta all’attacco della piralide; la coltura ogm riduce mediamente di 10 volte la concentrazione di microtossine, per contro è impattante su alcuni tipi di farfalle e falene. «Due mesi fa - ancora Defez - un documento del consiglio superiore di sanità si è occupato della concentrazione di fumonisine nel mais, ritenute cancerogene e in particolare corresponsabili di un particolare tipo di tumore, quello dell’esofago, particolarmente presente in alcune aree geografiche del mondo, tra cui il Friuli Venezia Giulia». L’Organizzazione mondiale della sanità aveva ristretto l’area della regione alla provincia di Pordenone, e ipotizzato la correlazione con un elevato consumo di mais.

Una elevata concentrazione di fumonisine nella polenta imporrebbe ad un adulto di 75 chili di peso il consumo di soli 20 grammi, per un bambino la quantità si riduce a un solo grammo. Infine, se è vero che in Italia le semine ogm sono vietate, uno studio di Nomisma ha stimato che nei prodotti presenti sulle nostre tavole, anche gli Igp e i Dop, gli ogm sono presenti grazie all’alimentazione del bestiame.

Il processo a Fidenato è stato quindi aggiornato al 19 marzo 2012.

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