Chiamata a sorpresa all’ex sindaco Pasini: «Torni in campo»

PORDENONE. Richiamato, a sorpresa, su quello che si profila un caldo campo di battaglia, e non solo perché si voterà a metà giugno. Chi lo conosce racconta che non se l’aspettasse proprio, a 15 anni dal burrascoso addio alla fascia di primo cittadino.
Era proprio inizio anno quando il consiglio comunale votò la sfiducia all’allora sindaco Alfredo Pasini che per due volte – 1993-2001, allora i mandati erano quadriennali – issò (idealmente) la bandiera del Carroccio, e perdipiù monocolore, sulla facciata del municipio sino a quel momento di marca dc.
Nella sala rossa era tornato, da consigliere di opposizione, con la lista capeggiata dal candidato sindaco Claudio Rosset, uno dei suoi assessori fedelissimi.
Era quando si apriva il decennio di Sergio Bolzonello. Alfredo Pasini poi si era riposizionato, con La Destra, partecipando a una sfortunata competizione per le Regionali.
Raccolse meno di mille preferenze e, ancora chi lo conosce, racconta che non la prese molto bene. Poteva essere stato dimenticato dalla “sua” città? I tempi erano cambiati e quel progetto politico era destinato a esaurirsi.
Di anni ne sono passati ancora tanti, compreso il quasi concluso quinquennio di Claudio Pedrotti. Alfredo Pasini è rimasto fuori dai giochi, lontano dalla politica, dalla Lega nord soprattutto, col cuore sempre a destra.
Nei giorni scorsi, la chiamata a sorpresa. L’ex primo cittadino è stato contattato da un gruppetto di imprenditori che non gradirebbe l’occupazione totale dello spazio di centro-destra da parte delle civiche di Alessandro Ciriani. Avrebbe chiesto all’ex sindaco di scendere in campo. Sì, di tornare.
La storia ha dimostrato – è stato il loro ragionamento analizzando gli ultimi 25 anni di amministrazione di Pordenone – che «ha lavorato bene, visto che è stato confermato». Nel 1999 riuscì ad occupare il secondo posto nazionale nella graduatoria dei sindaci più amati d’Italia.
Perché, dunque, non mettere le basi a un progetto politico-amministrativo capace di raccogliere i moderati, gli scontenti leghisti (e pare siano tanti) e quelli azzurri nonché il popolo della destra che non si riconsce in Alessandro Ciriani?
Ecco la domanda che è stata fatta all’ex sindaco Alfredo Pasini. Domanda quasi a bruciapelo, al termine del ragionamento tra passato e futuro. Mettendo in conto il rischio di partecipare, ma di non vincere.
L’esito della chiacchierata non è noto. Pare, ad ogni modo, che la proposta degli imprenditori, al momento, non abbia sortito effetti.
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