Chiara Cainero: «E ora la Coppa del mondo. Tokyo 2020? Perchè no?»

La campionessa udinese in visita al Messaggero Veneto racconta l’esperienza di Rio: per un piattello ho mancato l’oro, ma è una seconda madaglia olimpica, e non è poco
Udine 17 Agosto 2016 Chiara Cainero al MV Copyright Petrussi Foto Press / TURCO
Udine 17 Agosto 2016 Chiara Cainero al MV Copyright Petrussi Foto Press / TURCO

UDINE. «Tokio 2020? perchè no? Ma intanto ci sono i Campionati del mondo a ottobre, poi si vedrà». Parola di Chiara Cainero, udinese, campionessa olimpionica che ha fatto sognare migliaia di tifosi salendo sul podio a Rio. «Per un piattello ho mancato l’oro, ma è una seconda medaglia olimpica, e non è poco». Concreta e determinata, da buona friulana.

Chiara Cainero ha fatto visita al Messagggero Veneto, dove ha stretto mani, fatto foto e firmato magliette, e ha ricevuto tantissimi complimenti. Come al rientro in Friuli, quando all’aeroporto di Ronchi dei Legionari è stata accolta da parenti, amici e tantissimi fans. «Rientrare a casa è bello, dopo aver vinto non vedevo l’ora di tornare in Friuli.

Mamma e campionessa. «Si fa, come tutte le donne, è una dote innata che abbiamo noi quella di conciliare famiglia e lavoro. Per me è stato un po’ più difficile: il problema era partire e lasciare il bambino per tanti giorni, ma grazie alle nuove tecnologie è più facile vedersi e sentirsi».

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Il primo pensiero dopo la vittoria. «Avevo a Rio la mia famiglia, ho cercato subito sugli spalti gli occhi di mio marito e il volto dei miei genitori, appena ho potuto sono corsa ad abbracciarli, poi appena acceso il telefono ho chiamato mio figlio in Sicilia».

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La gara. «É stata una gara estremamente tosta, è stata dura perchè abbiamo trovato lanci difficili, i piattelli non erano regolati benissimo. Per questo sono incappata in quel 22 che mi ha spiazzato, ma ho tenuto duro. Sapevo che era l’ultima sera ma non dovevo mollare, e sono riuscita ad entrare in finale. L’avevo sognata questa finale, sapevo che dovevo fare 16 per giocarmi il match per una medaglia, l’ho fatto, poi ci sono stati due errori successivi, ma le finali sono sempre sul filo del rasoio. Sono contentissima».

Due medaglie in due olimpiadi. «La prima medaglia? Ricordi bellissimi, non scorderò mai l’arrivo al villaggio olimpico. Questa seconda medaglia è un po’ più sentita perchè la mia vita è cambiata: mi sento prima di tutto mamma, poi un’atleta che è riuscita a conciliare i due diversi aspetti».

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La giornata tipo di Chiara Cainero. «Una giornata tipo di una donna che deve vedere la famiglia, il bambino. Una volta lasciato al nido, vado al campo di tiro dove mi alleno fino all’una. Poi alle 16 vado a riprendere mio figlio e sto con lui. La sera, invece, quando va a letto, mi dedico alla parte della preparazione fisica».

Il tifo. «Quando sono atterrata, c’è stato un bell’abbracio con mio fratello. E poi c’erano amici e appassionati che sono venuti ad accorgliermi. E i friulani non sono freddi, ieri ero a fare la spesa e sono stata fermata da tante mamme e nonne, in questo la mia terra è maestra».

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Il futuro per Chiara Cainero. «Intanto per il momento la finale della Coppa del mondo a ottobre, che è una bella gara con i migliori 12 al mondo. Tokio 2020? Se avrò le possibilità, le capacità e me lo meriterò, perchè no?».

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