Chicchi di riso raccontano... Maura Pontoni parla ai bambini
SCIENZE UMANE PERCOTO. È la prima volta che la storia della Shoah trova spazio in un albo illustrato per bimbi: così nasce il libro “Chicchi di riso”, dalla poesia a cui ha dato voce Roberto Dedenaro, dalle immagini di Patrizia Borghi e dalla musica di Pavle Merkù per coro di voci bianche e violoncello. Il testo riprende la filastrocca “Stella stellina”, in cui la metafora della “risiera inghiottitoio”diventa il luogo dal quale si scompare senza lasciare tracce e rimanda il pensiero alla fiaba di Hansel e Gretel in cui anche i due bimbi affamati sono ingannati dalla strega. Inoltre, prendendo uno stralcio dal testo: “un chicco per perdere la strada e poi tornare”, rinvia nuovamente il pensiero alla fiaba:i bimbi lasciano cadere delle briciole di pane, ma queste sono subito mangiate dagli uccelli, il ritorno può restare solo un ricordo. Chicchi di riso per mangiare, per giocare, per disegnare il sorriso dei bambini di ogni tempo. Un'ultima analogia si può riscontrare tra il forno ove la strega avrebbe voluto cuocere i bimbi per cibarsene e il forno crematorio della risiera di San Sabba. Il simbolo della stella infine assume due connotazioni:l a stella che brilla nel cielo e la stella di David, simbolo di riconoscimento degli ebrei. Il libro - scritto in italiano,inglese e sloveno - accompagna il lettore in un viaggio colmo di sentimenti emozioni e sensazioni. Ecco la breve intervista all'editrice Maura Pontoni.
Come hanno percepito i bimbi la lettura di questa“storia”?
I bimbi, nonostante la tenera età, hanno compreso il senso e interpretato il messaggio esattamente nel modo i cui voleva essere trasmesso: gioia e speranza:le persone vivono nei ricordi
A chi dedica questo libro?
A mio padre, in ricordo delle sofferenze che ha dovuto subire nel campo di Buchenwald e ai miei figli e nipoti perché mantengano vivo il ricordo.
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