Chiede il biglietto al passeggero, autista aggredito e preso a pugni sul pullman

Una corriera di Arriva (foto d'archivio)
Una corriera di Arriva (foto d'archivio)

Un autista di Arriva Udine è stato aggredito martedì 13 settembre, a Grado, mentre stava controllando i biglietti dei passeggeri intenti a salire sul bus, fermo all’autostazione di piazza Carpaccio e in attesa di raggiungere il capoluogo friulano.

Un utente, per cause ancora tutte da chiarire, lo ha colpito sferrandogli due pugni alla nuca. Il dipendente della compagnia di trasporto pubblico è stato soccorso dal personale del 118 e fortunatamente non si è reso necessario un ricovero, mentre l’aggressore – un cittadino di origini albanesi e residente in Italia – è stato consegnato ai carabinieri di Grado che lo hanno denunciato per interruzione di pubblico servizio (non per lesioni o aggressione perché per in caso di lieve entità serve la querela dell’autista).

Il bus su due piani, infatti, non è poi più ripartito ed è stato sostituito da un altro mezzo e un altro autista.

Si tratta dell’ennesima aggressione ai danni degli autisti denunciata oltre che dall’azienda anche dai sindacati. Al fine di sensibilizzare aziende e istituzioni, venerdì è stato indetto uno Sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, che interesserà anche le aziende regionali.

La direzione di Arriva Udine – il presidente Angelo Costa e l’amministratore delegato Aniello Semplice – esprimono all’autista coinvolto vicinanza e pieno e reale sostegno, «fino a, se necessario, costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale.

Atti di violenza, sia verbale che fisica, ai danni di persone che svolgono il proprio lavoro non sono accettabili e vanno sempre condannati». Riguardo all’azione di contrasto all’evasione, invece, la direzione aziendale conferma la propria determinazione a proseguire con la linea adottata negli ultimi mesi, caratterizzata da una forte e coordinata azione di controllo che ha portato ad elevare nel periodo gennaio – luglio 2022 più di 7.500 sanzioni, con un incremento del 1.200% rispetto allo stesso periodo del 2021.

«Si tratta dell’ennesimo atto di grave e lesivo comportamento ai danni degli operatori del trasporto. Siamo fortemente preoccupati – sottolineano le segreterie regionali di Fit Cisl, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal – da questa degenerazione che coinvolge purtroppo tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico.

Siano essi autisti, capitreno, macchinisti, controllori, personale delle biglietterie e di front line. Notiamo una diffusione in crescendo degli atti aggressivi. Sia per numero che per gravità.

E questo avviene da tutte le fasce di utenza, quando invece nel periodo pre-Covid si trattava per lo più di casi isolati e legati a soggetti che potremmo definire particolari.

Precisiamo che il trasporto pubblico rimane comunque il mezzo più sicuro e comodo per la mobilità collettiva e per i singoli utenti. Stante ciò necessitano interventi urgenti e puntuali per frenare questa deriva».

Ecco perché per il giorno 16 settembre è stato indetto uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, che ovviamente riguarderà anche le aziende regionali.

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