Chiesetta ormai preda dell’incuria
SACILE. Sos per l’antica chiesetta di campagna a Fossabiuba. Muri esterni che grondano muffa sul lato nord, cordolo del marciapiedi a pezzi sul retro, vegetazione infestante e segnaletica a pezzi.
Il tempietto dedicato alla Madonna delle Grazie è una tappa dell’itinerario 2 - Vistorta, nell’area campestre tra Friuli e Veneto. Venerata da almeno nove secoli, la chiesetta di Fossabiuba apre un’isola devozionale nelle terre in cui serpeggia il Meschio.
Sorta verso il Mille, in una località abitata e fortificata, rappresenta oggi l’ultimo simbolo di un feudo forte. Secondo la tradizione, la chiesa aveva titolo di pieve, con una schiera di ecclesistici in dote.
Distrutto il castello, al margine delle nuove strade del commercio medievale, la chiesa è stata accudita dalle suore cistercensi tra 1300 e 1400, poi dai monaci agostiniani dal 1600.
Ancora fatti storici: le campagne con il marchio napoleonico la lasciarono priva di sacerdoti, ma sempre aperta alla pietà dei fedeli. Nell’Ottocento fu fatto dono alla Madonna delle Grazie di un altare in legno dorato – di fattura settecentesca – per proteggere la città dal colera.(c.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto