Chirurgia, a Pordenone altro primario in arrivo da fuori provincia

Paolo Ubiali, di Bergamo, a un passo dall’incarico. Niente da fare per Stuto. Dopo il caso Cassin, la città ancora non riesce a esprimere un dirigente

PORDENONE. Arriverà da Bergamo il nuovo primario della seconda chirurgia dell'ospedale di Pordenone. La commissione ha concluso il lavoro e redatto la graduatoria: al primo posto il dottor Paolo Ubiali.

La commissione. La commissione nominata per individuare il direttore della Soc (struttura organizzativa complessa) della II Chirurgia dell’ospedale di Pordenone, destinata dall’anno prossimo a inglobare anche la I, ha terminato il suo lavoro e ha redatto la graduatoria.

Fra i tre classificati, il direttore generale Paolo Bordon dovrà indicare il nuovo primario. Sinora ha sempre indicato il primo.

Candidato in prima fila per guidare il reparto di Pordenone è quindi Paolo Ubiali, classe 1957, che proviene dal centro privato convenzionato “Humanitas Gavazzeni” di Bergamo. Al secondo posto c’è Mario Godina, classe 1964, attuale primario del reparto di chirurgia generale dell’ospedale di Dolo. Terzo Ferdinando Agresta, classe 1963, attualmente primario ad Adria (la moglie è di Sacile).

La classifica. La graduatoria vede Ubiali con 85 punti, Godina 83,4, e Agresta 83,3. Fuori dalla terna dei “papabili”, c’è Angelo Stuto, attuale facente funzione di primario del reaparto, cresciuto alla scuola che ha fatto grande la chirurgia di Pordenone, coordinata prima da Luigi Zilli e poi da Giancarlo Tosolini.

Quarto posto, per Stuto, ma con un distacco minimo rispetto agli altri candidati, visto che ha totalizzato 82,3. Significativo il distacco da Stuto al quinto calssificato, che si è fermato a quota 69,3.

Il concorso. Era stato indetto a maggio a poche settimane dal pensionamento di Tosolini. Una volta scaduti i termini, il concorso era stato riaperto alla luce dell’accordo con il Cro sulla chirurgia. All’elenco degli aspiranti se ne erano aggiunti altri 4: 23 nell’elenco definitivo, anche se al colloquio del 25 novembre si sono presentati in 12.

"Visitors". Sembra proprio che Pordenone, pur avendo reparti che sono considerati fiori all’occhiello come appunto la chirurgia II e la cardiologia, non riesca a esprimere un primario nato e cresciuto all’interno delle mura dell’ospedale.

Dei primari sostituiti quest’anno, solo la chirurgia della mano è a guida pordenonese, con Alberto De Mas. Per il resto i professionisti sono provenienti da fuori provincia e, in questo caso, da fuori regione.

Certo alla fine è la qualità del servizio e delle cure che conta, ma è un esito destinato a fare discutere a poche settimane dalla nomina di cardiologia, che ha fatto nascere un dibattito anche politico in difesa del secondo classificato, Matteo Cassin, cresciuto nel reparto pordenonese, che ha annunciato ricorso al Tar.

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