Chirurgie “ristrette” Allarme a Spilimbergo e timori a San Vito

Spunta un documento che punta a dirottare la chirurgia oncologica dell’ospedale di San Vito a Pordenone e viene fermata la chirurgia d’elezione a Spilimbergo. In piena emergenza Covid-19 scoppia il caso delle chirurgie .
Nella logica di un sistema sanitario hub and spoke (con un ospedale hub che garantisce la maggiore intensità assistenziale e delle strutture periferiche, spoke, dove sono garantite prestazioni d’elezione), Pordenone deve sì essere ospedale di riferimento, ma Spilimbergo e San Vito devono mantenere le loro specializzazioni. A San Vito circola invece, in ambienti sanitari, un documento che stabilisce l’accentramento della chirurgia oncologica a Pordenone dal 4 maggio. A Spilimbergo lo stop alla chirurgia d’elezione è già avvenuto, ma non essendo quello della città del mosaico un ospedale con pazienti Covid, la scelta ha allarmato non poco gli amministratori locali. Quest'orientamento, oltre a essere stato accolto con parecchio fastidio dai professionisti che operano nei due presidi , ha generato allarme – quanto mai trasversale – nelle forze politiche che governano il territorio.
Un tavolo urgente di confronto sulla preoccupante situazione dell’ospedale di Spilimbergo e sulle criticità che mortificano la sanità del comprensorio, alla presenza dei vertici dell'Azienda sanitaria e delle istituzioni regionali. È quanto hanno chiesto il sindaco Enrico Sarcinelli e l’assessore comunale alla Sanità Stefano Zavagno in una nota inviata al direttore generale dell’Azienda sanitaria Joseph Polimeni, al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e al vicepresidente ed assessore con delega alla Sanità Riccardo Riccardi. «A seguito dell’emergenza Covid-19, l’amministrazione comunale è venuta a conoscenza che sono stati sospesi gli interventi in elezione (di media e piccola gravità) nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Spilimbergo» spiegano nella nota gli amministratori della città del mosaico. «Inutile ricordare – proseguono –che la qualità e la quantità dell’attività svolta risultava numericamente rilevante, rivolta a pazienti provenienti da tutto il territorio, soprattutto a quello pedemontano». Ed aggiungono: «Pur tuttavia, non solo gli interventi di chirurgia generale sono stati sospesi, anche gli interventi della chirurgia della mano e di chirurgia plastica, che venivano eseguiti a Spilimbergo, ora vengono dirottati a San Vito». L’amministrazione di Spilimbergo richiede «il ripristino, terminata l’attuale fase emergenziale – ove questa fosse la causa di siffatta situazione – della consueta attività operatoria, con l’impiego nella struttura degli anestesisti necessari e viceversa attualmente operanti solo in altre strutture».
Nel comune del sindaco Antonio Di Bisceglie è a rischio la chirurgia oncologica. «Con l’arrivo del nuovo direttore generale sono stati confermati gli impegni del commissario ovvero: l’assunzione del primario di chirurgia e del direttore sanitario. Sono fermo a questo – scandisce Di Bisceglie –. Va da sè che, se in pendenza di ciò, si volessero prendere provvedimenti che hanno il sapore di un ridimensionamento del reparto e di un accentramento delle funzioni, questo sarebbe inaccettabile. Seguirà per tanto formale comunicazione ai vertici dell’azienda sanitaria e della Regione». —
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