Chiude il settore Covid in ospedale Polemica sul riavvio dei reparti

Piero Cargnelutti
Gemona. Ospedale Civile. © Foto Petrussi
Gemona. Ospedale Civile. © Foto Petrussi

/ GEMONA

«Un nuovo centro vaccinale al posto del punto di primo intervento all’ospedale San Michele?». I comitati si mobilitano chiedendo cosa succederà a fine mese ora che il punto Covid, con i suoi 35 posti letto sarà chiuso: «Si riaprirà il punto di primo intervento – dice Claudio Polano, portavoce dei comitati – come promesso, visto che il suo personale medico e infermieristico opera in questo reparto? La domanda è spontanea, visto che voci ricorrenti dicono che invece verrà impiegato nelle vaccinazioni, magari per quelle poche centinaia previste in ospedale, come ha dichiarato recentemente l’assessore Riccardi». Da parte loro i referenti dei comitati si dicono contrari alla scelta di avviare un punto vaccini al San Michele e chiedono di ridare piena funzionalità al reparto di radiologia: «Che senso ha avere a Gemona un secondo punto vaccinale, per circa 500 inoculazioni, quando si ha a disposizione l’hub della Manifattura, che, come ha dichiarato Riccardi, con l’attuale organizzazione, è in grado di praticarne un migliaio al giorno? Visto che a Cividale stanno usando il loro pronto soccorso per le vaccinazioni, succederà lo stesso a Gemona?». Il sindaco Roberto Revelant rimanda al mittente gli attacchi dei comitati: «C’è chi ha deciso di intraprendere l’unico percorso della polemica quasi quotidiana costruita anche sul nulla pur di mantenere alta la visibilità e con l’unico fine di disinformare la comunità, ma ottenendo invece l’effetto contrario di denigrare il nostro ospedale e chi lavora per costruire e per garantire servizi ottimali per i cittadini».

Revelant difende le scelte effettuate fino a ora: «Abbiamo ottenuto e collaborato per la realizzazione di un hub vaccinale, unico in alto Friuli, che resterà attivo fino al prossimo autunno e dal quale riceviamo dagli utenti continui apprezzamenti e che porta il nostro territorio ad avere la maggiore percentuale di popolazione vaccinata di tutta l’ex Provincia di Udine. Nello stesso momento, altri si lamentano delle 150 vaccinazioni che saranno gestite nella sola giornata di sabato negli ambulatori del San Michele dai medici di medicina generale e del distretto, un flusso inadeguato per uno spazio come quello allestito presso il “Le Manifatture”».

«Stiamo uscendo da una pandemia mondiale – conclude Revelant – e mentre c’era chi si dilettava dalla tastiera a polemizzare altri, in particolare il personale sanitario ma non solo, erano impegnati a dare risposte per salavate vite umane. Nelle prossime settimane ci saranno ulteriori atti concreti e risposte importanti sul prosieguo del percorso avviato e dispiace che qualcuno voglia continuare a speculare». —

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