Chiusaforte torna al passato con gli alpini del battaglione Cividale

Per tre giorni il paese ritrova l’allegria delle penne nere a 20 anni dallo scioglimento. E il sottosegretario alla difesa Rossi ne esalta i valori: «La vera Italia è questa»

CHIUSAFORTE. «La vera Italia è questa». Ha affermato il sottosegretario alla difesa Domenico Rossi, intervenuto subito dopo l’alzabandiera, rivolgendosi agli alpini che hanno prestato servizio militare con le insegne del battaglione Cividale, rientrati alla caserma Zucchi che li aveva ospitati, a vent’anni dello scioglimento del reparto della Julia.

«Non ho bisogno d’essere ringraziato per la mia presenza – ha aggiunto il parlamentare – ; da parte del governo è doveroso fare sentire la vicinanza a chi tramanda i valori essenziali della solidarietà, soprattutto dando esempio ai giovani».

Il saluto alle circa duemila persone che hanno affollato Chiusaforte nel fine settimana, era stato espresso dal capo del locale gruppo dell’Ana Eraldo Battistutti e dal sindaco Fabrizio Fuccaro (che fra l’altro ha ricevuto i complimenti generali per come il Comune conserva l’area della caserma che ha ospitato il Cividale dal 1963 al 1995).

Dal presidente dell’Associazione “Fuarce Cividat”, generale Gianfranco Beraldo, l’attestazione di stima per Chiusaforte e la caserma Zucchi, luoghi che da sempre albergano nel cuore degli alpini. In corteo i partecipanti si sono recati alla chiesa parrocchiale dove don Guido Genero della diocesi di Udine ha concelebrato la messa con don Raphael (accompagnati dal coro Monte Nero).

Sono seguite le onoranze ai caduti al Parco della Rimembranza, quindi, da Raccolana s’è avviata l’attesa sfilata degli alpini, il clou del raduno del ventennale.

Fra le bandiere tricolori esposte nelle case, da Raccolana sono sfilati, al passo del “33”, accompagnati dalle bande di Orzano, Vergnacco e Fagagna, autorità, i labari delle Sezioni Ana, i gagliardetti dei gruppi e le compagnie. In testa al settore dei comandanti, in carozzina, il maresciallo Giovanni Cantone.

E poi, via via, fra gli applausi sono passati la compagnia comando, gli alpini della 20ª, de “La valanga”, e quelli della “Terribile”, della “Tormenta” e de “La Bella”. Alla Caserma Zucchi i caroselli delle bande e poi tutti al rancio.

Nel pomeriggio, concerti dei cori e delle fanfare e alle 17.30, l’ammainabandiera e dopo l’arrivederci all’anno prossimo, tutti a casa.

E Chiusaforte è ritornata alla sua “assordante” tranquillità. Per tre giorni, da venerdì, grazie agli alpini in paese è ritornata quell'animazione che era solita fino al 1995. I festeggiamenti erano cominciati venerdì con l’arrivo della fiaccola, con staffetta partita da Cividale, le aperture delle mostre storiche, la proiezione del film “Alpino Riccardo Giusto” ed il concerto del cantautore Miky Martina che ha presentato l’album “Il dovere o la ragione”.

Quindi, sabato, fra l’altro, s’è svolta la marcia di compagnia al Raunis e al col Badin. E nel pomeriggio, a Casasola, era stata intitolata la piazzetta al battaglione Cividale.

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