Chiusi i giochi nei parchi pubblici a Udine: «Evitate gli scivoli e altalene, devono essere puliti»

Il vicesindaco: meglio non usarli, va fatta la sanificazione. Per fugare ogni dubbio il Comune ha deciso di recintare, nuovamente, i giochi dove i nastri sono stati tolti o strappati
Udine 22 maggio 2020 Area verde Ilaria Alpi ©Foto Petrussi
Udine 22 maggio 2020 Area verde Ilaria Alpi ©Foto Petrussi

«Li posso far salire o no sulle altalene o sugli scivoli?». È la domanda più frequente che molti genitori si stanno facendo in questi giorni non appena entrano, con i propri bambini, nei parchi pubblici comunali. Domande non scontate, peraltro, perché il decreto del Presidente del Consiglio, in vigore da lunedì scorso, prevede la riapertura previa pulizia quotidiana. E questo ha creato non poca confusione anche alle amministrazioni comunali.

Per fugare ogni dubbio il Comune ha deciso di recintare, nuovamente, i giochi dove i nastri sono stati tolti o strappati. «La volontà – conferma il vicesindaco Loris Michelini – è di far tornare i bambini a giocare. Nell’attesa di pulire tutte le attrezzature, è comunque corretto dire che è meglio non utilizzarle. Nel frattempo – conclude –, chiederò al comandante di far rimettere attorno alle attrazioni i nastri, laddove non ci siano già».



Orfane di scuola e servizi dedicati ai più piccoli, sempre più famiglie stanno frequentando le aree verdi. In alcuni parchi, come ad esempio all’Ilaria Alpi di via Melegnano, i giochi sono ancora recintati. In altri, di nastri bianchi e rossi non c’è traccia, come al parco del Cormôr o al Moretti. Il risultato è che i genitori consentono ai propri figli di salirci. D’altronde, come resistere agli occhi languidi di un bambino che, vedendo i suoi coetanei arrampicarcisi sopra, chiede di poter salire sul castello di legno? Negli ultimi giorni, quindi, complice il bel tempo, si sono viste decine di bambini scatenarsi su altalene, scivoli, corde e dondoli. Ma si può oppure no?

L’ultimo decreto del premier Conte prevede che i giochi possano essere utilizzati previa pulizia giornaliera. Così, i Comuni, dall’oggi al domani, si sono trovati a fare i conti da un lato con l’apertura delle attrezzature e, dall’altro, con la necessità di far fronte a servizi di pulizia che, fino ad ora, non erano mai stati sperimentati con questa frequenza.

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Seguendo quanto previsto dal decreto del presidente del Consiglio, dunque, «può essere – conferma il comandante di via Girardini, Eros Del Longo – che gli agenti della polizia locale abbiano iniziato a rimuovere le nastrature in alcuni parchi». Poi, però, si sono evidentemente fermati di fronte alla necessità di ottemperare agli obblighi previsti dal decreto. Ecco che la confusione che alberga nei genitori è diventata la stessa dei Comuni.

Alcune amministrazioni, vedi la vicina Tavagnacco, ha deciso di smontare le attrezzature in attesa di capire come pulirle. In altri, vedi Udine dove i giochi nei parchi sono circa 300, si è iniziata a sperimentare una pulizia di alcune aree in attesa di assegnare l’appalto alla ditta che sarà incaricata dei lavori. Questo almeno fino a lunedì prossimo, così da avere gli strumenti che consentano una valutazione economica precisa dei costi da sostenere.

E nel frattempo? «Alla luce del decreto – prosegue Del Longo – si possono utilizzare le attrezzature, ma è preferibile attendere che entri a regime la pulizia da parte delle ditte. Una buona regola, intanto, è quella che i genitori, se non possono far indossare dei guanti ai bambini, disinfettino loro le mani prima e dopo l’utilizzo».

Ma chi usa i giochi è passibile di sanzione? «Come sempre – rassicura il comandante – usiamo il buon senso nell’applicare le norme, quindi niente multe dovessimo trovare dei bambini a giocare». —

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