Chiuso il bar Borgo Pracchiuso, le titolari: "Luci accese perchè stavamo sistemando. A cosa serve tutto questo?"

UDINE. Erano le 18 passate – da una quindicina di minuti circa – quando nel nuovo bar “Al borgo Pracchiuso”, che si trova al civico 19 dell’omonima via, sono entrati gli agenti della polizia locale. Il controllo, nel tardo pomeriggio di ieri, è terminato con un provvedimento di chiusura per cinque giorni e con una sanzione amministrativa per violazione delle normative volte al contenimento dell’epidemia di coronavirus.
Ma le titolari annunciano un ricorso alla Prefetto di Udine. Spiegano, infatti, che la verifica è stata effettuata «intorno alle 18.10-15, quando dentro al bar non c’era più nessuno e c’erano solamente le luci accese». Dal verbale degli agenti del Comando di via Girardini emerge che, al momento del controllo, alle 18.15, all’interno del locale vi erano sette persone sedute e intente a consumare. E all’esterno ve ne erano sei, di cui quattro con un bicchiere.
«Già quest’anno purtroppo abbiamo potuto restare aperti pochissimo – ha spiegato Katiuscia che con la madre, Alba Cuomo, gestisce il bar –, appunto per tutta la situazione creata dal virus. Tra l’altro noi abbiamo aperto da poco, solo dal 31 ottobre dello scorso anno. Adesso, con il ritorno alla “zona gialla”, avevamo riavviato l’attività. Ma la situazione è comunque molto difficile. Senza contare che quest’anno non c’è stata nemmeno la tradizionale Festa di San Valentino che per il borgo è un appuntamento molto importante. Questa sera – ha sottolineato Katiuscia poco dopo il controllo della Municipale – avevamo già chiuso. I clienti avevano pagato ed erano tutti usciti. Qualcuno era ancora fuori.
E le luci del locale erano accese perché stavamo sistemando. Ma, ripeto, dentro non c’era nessuno e nessuno aveva bicchieri in mano. E, comunque sia, una domanda mi sorge spontanea: mi chiedo se sia giusto sanzionare un lavoratore pochi minuti dopo l’orario limite, mentre è intento a sistemare e chiudere. Serve davvero tutto questo? Io e mia madre viviamo grazie a questa attività. E potremo riaprire solo venerdì».
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