Chiuso il capannone oltre 100 profughi trasportati a Milano

Dopo 21 giorni sono cominciate le operazioni di sgombero Restano in città, invece, i 100 immigrati accolti dalla Caritas
Bumbaca Gorizia 24.05.2014 Capannone profughi iFotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.05.2014 Capannone profughi iFotografia di Pierluigi Bumbaca

Dopo ventuno giorni è stato chiuso ieri il centro d’accoglienza temporaneo allestito il 24 ottobre scorso all’ex concessionaria Lancia di via Trieste.

Già in mattinata, infatti, due pullman e un furgoncino a nove posti hanno trasportato a Bresso, in provincia di Milano, i 106 profughi che da tre settimane (alcuni, per la verità, erano giunti a Sant’Andrea appena dieci giorni fa) erano accolti nella struttura alle porte della città.

A disporre il trasferimento dei richiedenti asilo in Lombardia il Ministero dell’Interno, che ha comunicato la decisione alla Prefettura di Gorizia martedì sera: ieri mattina, già di buonora, sono iniziate le operazioni di sgombero della concessionaria, sotto l’occhio vigile del prefetto, Vittorio Zappalorto, che ha inteso assistere personalmente alle fasi di partenza degli immigrati.

All’interno del capannone erano ospitati 108 profughi, ma due di questi non si sono fatti trovare al momento della partenza. Gli immigrati afghani, molti dei quali avevano per diverse settimane bivaccato in riva all’Isonzo, sono partiti dal capoluogo isontino intorno alle 10, scortati dalle forze dell’ordine, per giungere nella cittadina lombarda dopo quasi cinque ore di viaggio.

Restano in città, invece, i cento profughi accolti dalla Caritas nelle strutture del Nazareno e quelli (sono quaranta) ancora ospitati nell’hotel Internazionale di via Trieste, dove soggiornano da ormai sette mesi. «Tutto si è svolto regolarmente – ha commentato nel primo pomeriggio il viceprefetto vicario, Gloria Allegretto – e devo dire che la decisione del Viminale è giunta per certi versi inaspettata».

Martedì sera, dopo la comunicazione del Ministero, il prefetto aveva immediatamente convocato un tavolo per gestire in tempi brevi l’operazione di sgombero dell’ex concessionaria, che sarà dunque smantellata nei prossimi giorni.

La guardia resta in ogni caso alta, perché secondo numerose segnalazioni continuano ad arrivare – pur in numero minore – nuovi profughi. «Nuovi arrivi? Non ci sentiamo di escluderlo – aggiunge Allegretto -, è possibile che ci siano in futuro ancora flussi verso la nostra città. In ogni caso, credo che la rapida chiusura della tendopoli di via Brass e il repentino smantellamento della struttura di via Trieste possano costituire segnali che scoraggino ulteriori ingressi sul nostro territorio».

Intanto la Prefettura continua a lavorare sull’ipotesi di riaprire l’ex caserma dei Carabinieri di Gabria e del convento di San Leopoldo, a Cormòns: «La strada è più agevole nel primo caso, mentre per la struttura religiosa, che è proprietà privata, stiamo incontrando qualche rallentamento – spiega il viceprefetto -. In ogni caso, stiamo vagliando ulteriori alternative in altri comuni isontini, anche attraverso la rete dello Sprar».

Christian Seu

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